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Foligno, meeting multidisciplinare del Lions Club sulle neoplasie

Con cadenza annuale, il Lions Club di Foligno organizza un meeting multidisciplinare su conoscenza, prevenzione, diagnosi precoce delle neoplasie. Quest’anno, l’evento, patrocinato dal Comune di Foligno, si svolgerà, la mattina di Sabato 7 Maggio (ore 9,30-12,30), presso la consueta sede della sala conferenze di Palazzo Trinci; al convegno è invitata tutta la cittadinanza, in particolare il pubblico giovanile. Interverranno relatori di elevato spessore umano e professionale: il prof. Maurizio Tonato, oncologo di chiara fama; il prof. Maurizio Caniglia, Direttore della Oncoematologia Pediatrica di Perugia, insieme alla collega dr.ssa Katia Perruccio; la dr.ssa Anna D’Eugenio, medico nutrizionista docente universitaria di Roma; l’ingegner Stefania Proietti, docente di Ingegneria della sostenibilità in un ateneo romano; il dr. Antonio Mira, noto giornalista del quotidiano “Avvenire”, che insieme a don Patriciello, da anni denuncia il degrado ambientale della “Terra dei fuochi”, martoriata da un incremento notevole di neoplasie, soprattutto infantili, e conseguenti decessi.

Il convegno rappresenta il momento conclusivo del “Progetto Martina”, un’iniziativa Lion  rivolta a conoscenza e prevenzione dei tumori giovanili, che il Lions Club di Foligno patrocina realizzandola nelle scuole superiori della città, mediante un’équipe di medici specialisti che anche quest’anno, con il consenso dei dirigenti scolastici, si sono recati tra gli studenti per parlare di tumori, malattie multifattoriali che, nel 50-60% dei casi, traggono la loro origine dalla reiterata esposizione prolungata nel tempo, a fattori di rischio (fattori ambientali esterni inquinanti e stili di vita erronei come ad es. il fumo di sigaretta) capaci di provocare alterazioni irreversibili del normale assetto della moltiplicazione delle cellule. Agli studenti vengono spiegate motivazioni razionali e basi scientifiche che presiedono alle scelte ed, all’opposto, alle rinunce: ad es. all’invito a consumare più frutta e verdura, ad evitare il fumo. In definitiva, il “Progetto Martina” può rappresentare per tutti, giovani e meno giovani, l’occasione sia per una riflessione sul potere di scelta che verso se stesso ciascuno di noi ha nelle proprie decisioni, sia per una presa di coscienza sul rapporto tra noi e la società, tra noi e la comunità (dal controllo della tracciabilità degli alimenti acquistati al supermarket, ad una revisione dell’indifferenza sinora accordata a fattori cancerogeni ambientali che rovinano la salute di tanti, sino ad una riflessione più alta, ispirata alla solidarietà ed alla vicinanza all’ammalato che vive l’esperienza totalizzante ed esclusiva ella propria malattia.