67 anni fa Milano e Torino venivano liberate dall’oppressione nazista. Era il culmine di un’operazione avviata mesi prima presso le coste di Pantelleria. Tre giorni dopo, il 28 aprile del 1945, Benito Mussolini veniva fucilato assieme a Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra. L’Italia era finalmente libera dalla presenza del nazifascismo. Un decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946 sanciva che “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile è dichiarato festa nazionale.”
Ieri mattina, in piazza della Repubblica, il sindaco di Foligno Nando Mismetti ha tenuto, dinanzi ad un gran numero di cittadini, un discorso commemorativo volto a ricordare e ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che nella lotta al regime hanno trovato la morte e celebrare il giorno della liberazione come una nuova occasione per rinnovare fondamentali valori di giustizia, solidarietà, pace e coesione sociale. Nel suo intervento, Mismetti ha ricordato Anche la figura di Pietro Pizzoni, cittadino folignate scomparso nel 1980, deportato nei lager nazisti dopo l’armistizio del 1943 per aver rifiutato di collaborare con il regime e con il governo di Salò. Le sue memorie sono ora raccolte in un volume che è stato presentato nel pomeriggio all’Auditorium san Domenico. Il sindaco ha inoltre colto l’occasione per ribadire la sua fiducia alla politica come motore trainante del paese. “Guai a rifiutare la politica.” Rinnovarla e riformarla piuttosto, al fine di renderla nuovamente l’alfiere dei nostri diritti civici. Fiducia anche al ruolo dell’Europa, che in un momento di turbolenza come questo ha il dovere di garantire coesione internazionale e solidarietà fra gli attori della scena europea. Chiude il discorso con un “viva il 25 aprile e viva la nostra Repubblica parlamentare democratica italiana!”
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente del Consiglio comunale, Sergio Gentili, gli assessori Joseph Flagiello, Elisabetta Piccolotti e Rita Zampolini, L’assessore provinciale Carlo Antonini, il picchetto del centro di selezione e reclutamento dell’esercito, i rappresentanti di varie associazioni e la Filarmonica di Belfiore.
(fb)
Foto di Marco Ferretti
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