In un 25 aprile senza manifestazioni pubbliche causa Coronavirus (anzi sì, forse, boh… a seconda di dove ci si trovi) a Perugia, tra le varie polemiche, esplode quella legata al fumetto sulle foibe distribuito agli studenti delle scuole medie superiori. Il fumetto “Foiba Rossa – Norma Cossetto storia di un’italiana”, pubblicato da Altaforte Edizioni, era stato distribuito agli studenti perugini in occasione di un’iniziativa all’interno delle celebrazioni del Giorno del Ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Una manifestazione, quella che si era tenuta alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, patrocinata dal Comune di Perugia.
E alla vigilia del 25 aprile, giorno della Liberazione e festa nazionale, i consiglieri del Partito Democratico Sarah Bistocchi e Nicola Paciotti hanno presentato un’interrogazione, a risposta orale, sulla distribuzione agli studenti perugini del fumetto. Edito, ricordano, da Altaforte Edizioni, “la casa editrice tristemente assurta alle cronache nazionali a causa dei suoi innegabili e strettissimi legami con partiti neofascisti di estrema destra come CasaPound, che l’hanno portata non a caso ad essere esclusa da fiere librarie prestigiose come il Salone del Libro di Torino e la Fiera del Libro di Roma“.
La richiesta di censura
“Il Comune di Perugia presta il fianco ad interpretazioni negazioniste, letture politicizzate, e case editrici purtroppo note per le proprie simpatie neofasciste” attaccano i due esponenti del Pd. Che chiedono a sindaco e Giunta se fossero a conoscenza “di questo grave e significativo episodio, consumatosi all’interno di Palazzo dei Priori e alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia”. E le misure da adottare “per censurare tale fatto, già denunciato da associazioni studentesche nel silenzio dell’Amministrazione, e per scongiurare che ve ne siano altri in futuro”.