Alessia Chiriatti
Un sondaggio, presentato dall’associazione Fuori Sede, di cui è presidente Giovanni Obbligato, i cui risultati sono stati illustrati ieri, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia. Un questionario “preciso e mirato”, proposto nelle aule universitarie, “con l’obiettivo di effettuare un’analisi sulla vivibilità e potenzialità del territorio e dell’università perugina, per dare un reale peso alle criticità e alla valorizzazione di idee e progetti di sviluppo e miglioramento provenienti dalla comunità studentesca”.
Alla conferenza nel cuore di Perugia erano presenti il Prefetto Reppucci, la delegata dell’università Professoressa Martellotti, il sindaco Boccali, la vice presidente della Regione Umbria Carla Casciari, l’amministratore delegato dell’ADISU Professor Maurizio Oliviero, il Questore D’Angelo e il vice Questore Barba. Tutti ad ascoltare i risultati, a condividere una visione d’insieme per rilanciare la città. Insieme. E tutti anche a cercare di comprendere la reale valenza di quanto emerso dal questionario, non soffermandosi su ciò che è percepito dalla cittadinanza, ma sui problemi veri e sulle relative soluzioni.
Maglia nera – Dal questionario sembra emergere un panorama non proprio soddisfacente per gli studenti che frequentano attivamente Perugia. In particolare non sono contenti di come trascorrono il proprio tempo libero (per il 66%), in particolare per la mancanza di mezzi pubblici per i collegamenti (45%). E ancora il 67% crede sia insufficiente la disponibilità dei parcheggi e il loro costo, mentre il 43% pensa di essere insoddisfatto dalla presenza di contenitori culturali in città. Ma passiamo alla sicurezza: il 34% non si sente tranquillo nella zona in cui vive, e il dato aumenta se si guarda alla fascia oraria notturna. Il 79% crede che la diffusione delle sostanze stupefacenti e l’immigrazione clandestina (64%) incida molto sulla sicurezza. La percezione degli episodi di cronaca nera diventano così motivi principali di disagio per gli studenti, nettamente superiori all’aumento del costo della vita (19%). E la cosa preoccupa se il campione è calcolato su 195 ragazzi e 305 ragazze, con un periodo di permanenza anche di 3 anni (36%). Se poi si leggono le soluzioni proposte dai ragazzi spicca la metafora del “bronx”, della necessità di “una bella pulizia”, del bisogno di “maggiori controlli”.
I tuttologi – “Questa sala non è piena e partecipata” ha sottolineato il prefetto Reppucci nel suo intervento. “Vedo molti tuttologi: è vero che la sicurezza è un problema importante, ma a parlare siamo tutti bravi. Bisogna partecipare, o la percezione rimarrà sempre la stessa”. E ancora: ”non ho paura a camminare per corso Vannucci, e se ragazzi di 20 anni ne hanno è un problema. Comprendo la preoccupazione per la piaga sociale della droga, ma corrisponde ad un mercato regolato da domanda e offerta. Inoltre la società deve essere civile, e io non vedo grande senso civico. Riempiamo dunque di significato parole come il volontariato”. Il sindaco Boccali ha poi rimarcato quanto sia stato fatto nei 5 anni della sua amministrazione per il centro storico, dal provare a tenerlo vivo attraverso attività culturali, alla creazione di centri di aggregazione, al procrastinare la chiusura dei locali e la mescita dell’alcol rispetto ad altre città. “Non potete darmi la colpa che Perugia sia costruita su due colli: questo per dirvi quanto sia difficile gestire la sua viabilità. Inoltre credo che tanti giovani non siano a conoscenza di quanto di culturale accada nel centro storico”.
Le proposte – Inevitabile un tentativo di proporre qualcosa di concreto per migliorare la situazione: spuntano la creazione di centri di aggregazione giovanile, l’istituzione di autobus notturni gratuiti, la riapertura di un cinema nel centro storico, i prezzi agevolati dei parcheggi nelle zone universitarie, la maggiore illuminazione di zone ad alta frequentazione tra il centro storico e i quartieri limitrofi, la riapertura o l’ampliamento degli orari di apertura dei locali nel centro storico. Peccato che il pubblico fosse così scarno, e che la partecipazione studentesca e dei giovani sia stata così esigua: magari la discussione sarebbe stata ancora più proficua.
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