Con un solo punto in quattro partite, il Perugia di Fabrizio Castori ha avuto un avvio da incubo in questo campionato di B. Un flop che al netto di qualche episodio sfortunato e di un calciomercato che, com’è consuetudine, consegna il Grifo definitivo nelle ultime ore, preoccupa i tifosi.
Nel mirino, oltre al presidente Santopadre, inizia a finire anche il tecnico di San Severino Marche. Accolto con rispetto dalla piazza, ritrovatasi in estate orfana di Alvini, in ragione del suo curriculum fatto di concretezza, esperienza e di risultati raggiunti anche con rose non di primo livello. Insomma, il tecnico giusto per centrare la salvezza e, magari, sperare in qualche ulteriore soddisfazione, a sorpresa.
Certo, la filosofia che il tecnico rivendica non offre un calcio spettacolo. Ma tanto agonismo e concretezza, quello sì. Caratteristiche che sono mancate al Perugia delle prime giornate, distratto in difesa (per errori dei singoli, ma anche di reparto), con un centrocampo molle e con un attacco sterile (due sole reti all’attivo), che non ha saputo capitalizzare i numerosi palloni calciati nell’area.
Una filosofia di gioco che è confermata anche dai numeri della gara di Brescia. Con le Rondinelle che hanno avuto il 63% del possesso palla, con 350 passaggi effettuati (contro i 152 dei Grifoni). Ma nei tiri totali le due squadre si sono equivalse: 18 (di cui 6 in porta) per i padroni di casa e 16 (di cui 4 in porta) per gli umbri. “Inutile il possesso palla se poi non tiri” aveva ribadito Castori al suo arrivo a Perugia, ribadendo la sua concezione del calcio. La differenza, però, la fanno le occasioni avversarie sventate e le proprie concretizzate
E’ il reparto che più sta deludendo, con 7 reti subite in quattro partite. E dire che negli uomini è la difesa dello scorso anno, anche se privata di uno dei migliori portieri della B, Chichizola, sostituito da Gori. Il portiere, arrivato in prestito dalla Juventus, finora non ha entusiasmato, nonostante il rigore parato a Brescia. E’ vero che nei gol subiti spesso si è ritrovato davanti l’attaccante avversario da solo. Ma non sono piaciuti i palloni che ha lasciato vagare pericolosamente dalle sue parti. Vulikic ha deluso nelle volte in cui è stato impiegato.
Il resto del reparto, poi, paga il cambio di modulo. Che ha portato – complice anche il mancato filtro del centrocampo – a subire i rapidi contropiedi degli avversari con troppa facilità. Ma i difensori biancorossi si trovano spesso in difficoltà anche nell’uno contro uno.
Il centrocampo è il reparto che più è cambiato. Fine prestiti e mancati rinnovi hanno portato a smantellare quello dello scorso anno, che sull’asse Burrai-Segre e con il dinamismo di Kouan (deluso dal mancato approdo in A) aveva consentito al Perugia di nono subire mai gli avversari.
Castori non ha avuto tempo di trovare la quadra. Bartolomei è arrivato solo poche ore prima la gara contro il Brescia. Iannoni si è subito infortunato. Luperini, al di là della rete al Rigamonti, ha mostrato qualità, anche se deve trovare l’intesa con i compagni. A sinistra, Castori ha sperimentato Dell’Orco, togliendo però qualità alla difesa. A Brescia ha fatto esordire Paz, un ragazzino che ha qualità, ma non ancora la mentalità da titolare in una competizione così tosta. Il ritorno di Beghetto (e comunque la presenza di Lisi) appaiono tuttavia una garanzia.
A destra Casasola riesce spesso a mettere palloni in area, come gli chiede il tecnico. Meno utile, finora, nella fase di copertura.
Gli interrogativi maggiori, finora, riguardano Vulic. L’uomo che dovrebbe dettare i ritmi di gioco del Grifo. E che invece, a parte i palloni calciati su corner e punizioni che possono trasformarsi in assist per i compagni, è apparso finora lento e con poca fantasia.
In avanti Castori può addirittura contare su sei attaccanti. Un’abbondanza che i suoi predecessori in genere non avevano. Dei sei, però, solo uno ha i numeri da vero bomber: Samuel Di Carmine, che con il Grifo detiene il record di gol segnati in B. Anche se viene da stagioni in cui, complice la mancata conferma in A, non è stato molto impiegato. I tifosi del Grifo confidano nel doppio riscatto: per lui e per la causa biancorossa.
Quanto agli altri, Strizzolo è abile nel gioco aereo, come dimostrato in occasione della rete siglata al Bari. Melchiorri, con la sua qualità, può aprire spazi per i compagni. Sempre che ci siano poi gli inserimenti dei centrocampisti, però. Di Serio, dopo la rete siglata in Coppa Italia a Cagliari, è sembrato avere un’involuzione, nonostante sia stato fatto subentrare con continuità dal tecnico. Olivieri, dopo la mezza stagione tutto sommato buona dello scorso anno, pur senza fare sfaceli, sta combinando poco. Corsa, generosità, ma anche un’aggressività eccessiva e poca lucidità nelle scelte finali. Tanto da finire già nel mirino di parte della tifoseria. E poi c’è Matos, la cui qualità in B dovrebbe fare la differenza, ma che a Perugia, complice anche una precaria condizione fisica, ha fatto vedere solo a tratti le sue caratteristiche.
Castori è consapevole del momento. Chiede tempo ai tifosi. Per consentire ai ragazzi di integrarsi e di assimilare la sua filosofia di gioco. Che è fatta di corsa e palloni messi in area. Gioco che richiede intensità agonistica, tenuta atletica e una buona dose di cinismo sottoporta. Caratteristiche che al momento i Grifoni non hanno mostrato. E già si parla – presto, considerando anche che il calciomercato si è appena concluso – di possibili cambi in panchina.
Il campionato di B è lungo, conta arrivare bene alla fine. Ma sabato arriva al Curi l’Ascoli e poi si va a Terni per il derby.