L’incendio alla Cartiera di Trevi e la successiva crisi dovuta all’inquinamento del Clitunno, hanno fatto scendere in campo le associazioni ambientaliste. Il Comitato per la difesa dell’acqua e dell’aria di Bevagna va all’attacco e parla di “ennesimo oltraggio perpetrato ai fiumi della Valle Umbra Sud”
Fiumi da difendere dallo sviluppo
Quindi viene passato in rassegna la situazione dovuta all’urbanizzazione progressiva, grazie alla quale sarebbero spuntati “una accozzaglia indistinta di agglomerati urbani e capannoni industriali, senza soluzione di continuità, da Spoleto a Foligno passando per Campello e Trevi e da Bevagna a Montefalco fino a Castel Ritaldi, un territorio di indubbia bellezza disseminato di zone artigianali scollegate tra loro, molte parzialmente o totalmente dismesse, incontrollate e pericolose. Le poche terre rimaste produttive vengono sfruttate con un’agricoltura intensiva o semintensiva, con un utilizzo smodato della fertirrigazione, che ha prodotto, in molte parti del sistemo idrografico della valle, un aumento sensibile e pericoloso di nitrati, fosfati e azotati, una proliferazione abnorme delle alghe e delle piante acquatiche invasive, con eutrofizzazione sistematica delle acque e morie di pesci a corollario“.
Le richieste del comitato
Il comitato chiede una adeguata protezione per i fiumi, con un’analisi programmatica di tutti i sistemi di depurazione e di controllo necessari, “che sono stati abbandonati volutamente e resi alla stregua di una fogna a cielo aperto“. Si ricorda poi il materiale raccolto negli anni, che ha permesso alla Procura di Spoleto di avviare diverse inchieste.
L’attacco alla politica
Poi proseguono con un duro attacco alla politica, di ogni colore, accusata di “immobilismo nei confronti di un problema che non è solo ambientale e sanitario, ma economico e politico. “Servirebbe un’azione di riqualificazione delle acque e del sistema ambientale fluviale della Valle Umbra Sud. Noi speriamo vivamente che quest’ultimo grave avvenimento spinga ancor di più le istituzioni e le amministrazioni, se ce ne fosse bisogno, a porre il problema dell’inquinamento di questi fiumi tra le priorità da risolvere.