Anche l’Umbria è coinvolta nell’indagine condotta dalla guardia di finanza di Rimini sul traffico di diesel taroccato, realizzato miscelando kerosene rubato da una base Nato in Belgio con diesel e olio rigenerato. Il finto diesel è stato poi trovato in una trentina di distributori tra Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Umbria.
In Umbria non ci sono al momento indagati per l’operazione “Steal Oil”, ma alcune persone sono attenzionate, sulla base dei nominativi forniti dalla Gdf di Rimini. Dove agivano tre imprenditori che, secondo i finanziari, gestivano la truffa, per la quale sono iscritte nel registro degli indagati 46 persone. Ad uno di loro sono stati confiscati beni per oltre 34 milioni di euro. I reati contestati sono ricettazione, sottrazione fraudolente al pagamento di imposte, frode in commercio e contrabbando internazionale di oli minerali.
Oltre ad assicurare illeciti profitti, il sistema avrebbe creato problemi ai motori delle auto di ignari automobilisti convinti di fare il pieno di diesel.