Aveva simulato una (finta) rapina per coprire il furto (compiuto da lui) del fondo cassa. Ma – scoperto dalla Polizia di Stato, agenti assisani agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, che hanno indagato con la polizia scientifica – era stato denunciato e rinviato a giudizio. Qualche giorno fa l’uomo ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi per furto e simulazione di reato.
I fatti risalgono al 2018: era luglio, e l’uomo aveva chiamato il 113 per denunciare, all’incirca l’alba quando, dopo averlo colpito alla testa, il ladro o “i ladri” avevano ripulito la cassa. Il portiere, italiano, era stato portato in ospedale, ma la sua versione dei fatti non aveva convinto gli inquirenti che avevano così scoperto la verità (in albergo non c’erano telecamere, ma quelle comunali non avevano registrato movimenti, ed era apparso strano un colpo nella hall di un hotel, visto che notoriamente nelle strutture ricettive non si paga in contanti).
L’uomo si era infatti inventato tutto, dopo aver rubato lui stesso i soldi, persi in una sala scommesse di Perugia. Per il portiere era scattata una doppia denuncia, furto e simulazione di reato; ora il patteggiamento.