FILAR (Formazione per l’Inclusione socio Lavorativa nel settore della Ristorazione): è questo il titolo del progetto che si è svolto presso la Casa Circondariale di Terni e ha coinvolto 48 detenuti. A coordinare il tutto l’Università dei Sapori S.C.A.R.L., insieme all’Associazione di Volontariato San Martino – Caritas di Terni Narni e Amelia, e ITER S.C.A.R.L. Impresa Sociale.
L’iniziativa, di fatto, nasce con l’intento di favorire il miglioramento della condizione sociale e lavorativa di 48 detenuti della Casa Circondariale di Terni. Il tutto attraverso percorsi di formazione specifici nel settore della ristorazione. Un’esperienza formativa qualificante, dunque, strumenti e supporti tarati sulle esigenze del singolo, sulle caratteristiche e la durata della pena da scontare.
Due edizioni del percorso di cucina, quindi, dedicato alle “Preparazioni Gastronomiche”, della durata di 120 ore; due edizioni del corso di “Pizzeria”, per un totale di 120 ore. Il coordinamento è stato affidato a Marilena Liccardo, dell’Università dei Sapori. Importante, però, anche il ruolo di Chefs esperti: Simone Minelli, Edi Dottori, Daniele Guerra e Donatella Aquili.
L’obiettivo, inoltre, è quello di creare un modello condiviso di lavoro tra tutti i soggetti coinvolti, favorendo la predisposizione di percorsi didattici attivi e motivanti fondati sui bisogni reali dei carcerati. Questi ultimi, così, potranno guardare a un progetto di vita futuro, coniugando il “sapere” e il “saper fare” verso l’acquisizione di competenze coerenti con le esigenze del mercato del lavoro.
“Riteniamo questa esperienza estremamente utile, per le professionalità formate e per i contenuti valoriali espressi”, dichiara Stefano Lupi, Presidente di Università dei Sapori. “Grazie ai due corsi di ‘Pizzeria’ – continua – è stato possibile il recupero del laboratorio di panificazione all’interno del carcere, in disuso da anni; ora i detenuti potrebbero produrre pane, biscotti, e altri prodotti, ai fini del consumo interno”. “Ciò – conclude – costituirebbe un elemento importante e concreto di integrazione“.
“La conclusione di questo progetto con la consegna degli attestati – sostiene infine il Vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese – è motivo di speranza. “L’attività, l’impegno, il lavoro competente e la formazione sono fondamentali nella vita della persona”.” Vi auguro che queste competenze si traducano in un lavoro che sia di sostegno alla vostra realizzazione”.