L’affascinante e panoramico Palazzo Dragoni, con l’impeccabile catering del Ristorante San Lorenzo, ha accolto le numerose socie e gli ospiti della sezione Fidapa di Spoleto, presieduta da Pina Zito, per l’importante avvenimento della “cena delle candele”, con la quale ogni anno il sodalizio festeggia a livello internazionale la propria nascita e i principi di solidarietà e cooperazione che ne animano le attività.
L’incontro conviviale è stato preceduto da due momenti di grande suggestione: il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi accompagnata al pianoforte dal Maestro Angelo Silvio Rosati ha cantato “Arie Risorgimentali verdine”, mentre le attrici e autrici teatrali Cristina e Marina Antonimi hanno rievocato in chiave ironica la contessa di Castiglione.
Nel corso della serata sono state presentate dalle rispettive madrine sei nuove socie che, insieme a tutte le altre già presenti, arricchiranno la sezione Fidapa di Spoleto: Maria Raffaella Fioretti, imprenditrice e organizzatrice culturale; Francesca Greco, medico radiologo; Caterina Grifoni, consulente fiscale e artista; Patrizia Pieroni, medico di famiglia; Daniela Uccellani, restauratrice e artista; Stefania Uccellani, amministrativa Ministero della Difesa.
Graditissime ospiti sono state Anna Maria Cacciami, presidente del Distretto Centro, Giovanna Giubilei, presidente sezione di Perugia, Alessandra Crescenzi, presidente sezione di Terni, la consigliera della provincia di Perugia Laura Zampa, la presidente del Consiglio Comunale di Spoleto Patrizia Cristofori, la Consigliera Comunale di Spoleto Daniela Tosti e l’Assessore alle Pari Opportunità del comune di Spoleto Battistina Vargiu. Un’atmosfera di internazionalità è stata creata con la presenza del Ministro Consigliere d’Ambasciata della Repubblica dell’Honduras, Mayra Reina de Titta.
Nella stessa giornata la Sezione ha inteso commemorare anche i 150 anni dell'Unità d'Italia e la Giornata Internazionale della Donna in collaborazione con il Comune di Spoleto. Un'occasione per ricordare anche le tante donne che hanno contribuito al Risorgimento italiano. E' stata la professoressa Romanella Gentili Bistoni ad offrire uno spaccato di quel mondo che sognò, organizzò e realizzò l'Unità del Paese. Un mondo fatto di intellettuali, borghesi, nobili, popolo e donne. “Donne – ha sottolineato la relatrice – abbandonate dalla storia, ma che tanto fecero. Donne invisibili, ma che facevano le cose cantando il coro del Nabucco”.
E così, come attraversando un romanzo storico, Romanella Gentili Bistoni ha accompagnato ed entusiasmato il folto pubblico, presente nel foyer del Teatro Caio Melisso , a incontri ravvicinati con le principali protagoniste del Risorgimento: dalla milanese marchesa Cristina Tiburzio, moglie del principe Belgioioso e “Donna giardiniera”, ossia legata alle vendite carbonare, a Colomba Antonietti, donna bellissima, nata a Bastia Umbra e vissuta a Foligno che per amore fuggì a Roma e vestì la divisa di soldato; dalla marchesa Marianna Bacinetti Florenzi che aprì le stanze dei suoi palazzi agli insorti durante le stragi di Perugia del 1859, alla contessa Alessandrine Bonaparte che a sua volta aprì le porte al popolo di quella che oggi è la biblioteca Agusta di Perugia, fino ad Enrichetta Caracciolo che, imprigionata per le sue idee risorgimentali, venne liberata da Garibaldi quando nel 1860 conquistò Napoli. “E non vanno dimenticate – ha aggiunto Gentili Bistoni – le donne di coraggio come Cardina Boerio, madre dei Dandolo o Anna Bandiera che dettero i propri figli alla causa italiana, così come Rosa Garibaldi, madre dell'Eroe dei Due Mondi che tenne i bambini di Giuseppe nel 1848 quando con Anita era in fuga. Altra madre coraggiosa, Maria Drago Mazzini o figlie determinate come Clotilde di Savoia, primogenita di Vittorio Emanuele II che sacrificò alla ragione di stato sposando il cugino di Napoleone III, Gerolamo, il suo desiderio di entrare nel convento delle Carmelitane. Accondiscese alle nozze per amore dell'Unità d'Italia”. Un elenco di protagoniste alle quali la relatrice ha aggiunto Teresa casati Stampa, moglie del conte Federico Confalonieri, la famosissima contessa Virginia di Castiglione, la giornalista inglese Jessie White Mario che celebrò le gesta di Garibaldi nei suoi articoli da inviata di guerra. E ancora la veneta Antonia Masanello, unica donna che partecipò alla spedizione dei Mille, Marianna la Sangiovannara, donna di un boss della camorra che scrisse a Mazzini, “Napoli vi aspetta, la camorra vi spianerà la strada”. Su tutte risplende l'immagine di Anita Garibaldi che dall'Argentina seguì il suo uomo sapendo cavalcare come un'amazzone e sparare come un uomo.
Un racconto entusiasmante che ha affascinato i presenti che hanno ringraziato con caldi e sinceri applausi.
FIDAPA SPOLETO, A PALAZZO DRAGONI LA TRADIZIONALE “CENA DELLE CANDELE” (gallery)
Mar, 29/03/2011 - 09:17