Festival Spoleto-Sgarbi, è divorzio. Esclusiva: le carte ‘segrete’. Sgarbi a TO® “mai più a Spoleto” - Tuttoggi.info

Festival Spoleto-Sgarbi, è divorzio. Esclusiva: le carte ‘segrete’. Sgarbi a TO® “mai più a Spoleto”

Redazione

Festival Spoleto-Sgarbi, è divorzio. Esclusiva: le carte ‘segrete’. Sgarbi a TO® “mai più a Spoleto”

Sab, 16/06/2012 - 01:35

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Carlo Ceraso
La storia si ripete. Il Festival dei 2 Mondi, targato Giorgio Ferrara, ha interrotto il sodalizio con Vittorio Sgarbi. Proprio come avvenne negli anni ’90 durante la gestione menottiana. Ma questo nuovo ‘divorzio’, annunciato ieri dal Festival in punta di forchetta, rischia di trasformarsi in una polemica bella e buona. Perché il motivo della rottura starebbe in una lettera con la quale la società che doveva organizzare la mostra curata da Sgarbi – la Promoter Arte di Milano – ha chiesto 24mila euro di ‘contributo spese’ ad ogni artista che il critico intendeva portare a Spoleto durante la kermesse festivaliera. Un documento che Tuttoggi.info è riuscito a visionare e che è alla base della clamorosa decisione presa dal Cda presieduto da Ferrara. Ma andiamo con ordine per raccontare la lunga giornata fatta di comunicati stampa diramati anche in tarda serata.
IL DEFENESTRAMENTO – non si può negare che l’ufficio stampa di Ferrara non abbia usato i guanti bianchi per dare, nel modo più indolore possibile (forse per non indispettire troppo l’irascibile Sgarbi), la notizia che compromette una parte degli eventi legati alle Mostre del Festival. Leggiamo: “Si comunica che non si sono verificate le condizioni necessarie a finalizzare il progetto delle Mostre a cura di Vittorio Sgarbi prodotte e organizzate dall'Agenzia Promoter. Pertanto, e pur con rammarico, l'imminente edizione del Festival dei Due Mondi non si avvarrà della collaborazione del Prof. Vittorio Sgarbi”.
24MILA EURO – Quello che il Cda non dice, ma che Tuttoggi.info può svelare, è che alla base del divorzio c’è la lettera spedita dalla Promoter a diversi artisti selezionati da Sgarbi per l’imminente avvio del 2 Mondi. Eccolo il documento che ha fatto fare un balzo sulla poltrona a Ferrara & Co., tanto da aver costretto il board a riunirsi d’urgenza martedì scorso. Leggiamo: “Gentile Artista, con la presente siamo delineare i contorni dello straordinario progetto….la Mostra d’Arte, curata e introdotta da Vittorio Sgarbi ed organizzata da Promoter Arte. Si tratta di un’esposizione di grande pregio ospitata all’interno del famoso Festival internazionale”. Poi la serie di servizi offerti dalla società di Salvo Nugnes: si va dalle attività di “segreteria” a quelle (testuale) di “guardiania, ufficio stampa, assicurazione delle opere, stesura del testo critico di Sgarbi, stampa del catalogo, richiesta di vari patrocini, imballaggio e trasporto, coordinamento dei contatti con le autorità (Mibac, Regione, Comune), cameraman per le riprese del vernissage, conferenza stampa, fotografo professionista per la serata inaugurale” per finire con l’organizzazione di “cocktail, cena di gala e un pernotto per la notte dell’inaugurazione”. Il testo della lettera si chiude con la richiesta all’artista di un contributo di 24.200 euro (iva inclusa). Una iniziativa che è risultata imbarazzante specie per una manifestazione che vanta il patrocinio ma soprattutto i fondi del Ministero. Anche se per la verità nei tre anni di sodalizio, la Fondazione Festival non ha mai concesso un euro di contributo alle iniziative di Sgarbi che tanto successo hanno avuto (e non solo per meriti artistici).
“SARÒ A SPOLETO” – il tentativo di usare i guanti è risultato vano, perché in tarda mattinata è arrivata la replica del critico che non è stata altrettanto “delicata”. Sgarbi attacca anzi frontalmente il direttore della locale Galleria d’arte, Gianluca Marziani, sia lo stesso primo cittadini rei “di aver ostacolato in ogni modo le iniziative” del prof.. “Confermo il mio impegno per le mostre di Spoleto in Palazzo Racani Arroni. Rinuncio alla richiesta degli spazi comunali dell’ex Museo Civico in polemica con il sindaco e il direttore Marziani, che hanno ostacolato in ogni modo le iniziative. E’ giusto infatti chiarire – scrive Sgarbi – che, in assenza totale di contributi pubblici, per queste come per le precedenti edizioni da me curate, l’amministrazione comunale non ha perseguito gli obiettivi auspicati di collaborazione per la produzione delle mostre durante le giornate del Festival. Dopo averlo cooptato nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, da me diretto, con il critico Gianluca Marziani non è stato possibile realizzare un programma comune sul tema da me annunciato: ‘Sculture nella città – Omaggio a Giovanni Carandente’. Tema che è stato unilateralmente sviluppato, sottraendomene la paternità, dal Marziani, nonostante le sollecitazioni del Presidente Ferrara. Per evitare polemiche ho allora deciso di impostare un programma radicalmente diverso, come annunciato in conferenza stampa, senza peraltro evitare di rendere noto l’increscioso, benché consueto incidente, della mancata collaborazione. Per queste ragioni, allo stato, nessuna proposta formalizzata e definita nelle diverse sezioni, è stata da me presentata alla Fondazione del Festival, che quindi parla d’altro, a me ignoto».
“L’IDEA NON E’ SUA” – poco prima delle 22 di ieri, venerdì, la controreplica congiunta di Fondazione e Comune. “Il progetto di una grande mostra di sculture in occasione della ricorrenza dei 50 anni da “Sculture in Città” di Carandente – scrivono Benedetti e Ferrara – come noto non è esclusiva idea del Prof. Sgarbi; da anni la città di Spoleto lavora ad un progetto che ricordi il grande evento del 1962 (il primo a lanciare l’idea, cinque anni fa, è stato l’architetto Giorgio Flamini, n.d.r.). La Fondazione Festival dei Due Mondi ha dovuto constatare che l'agenzia Promoter, soggetto attuatore delle mostre individuate dal Prof. Sgarbi, ha adottato modalità di raccolta fondi inopportune e non compatibili con la missione del Festival di Spoleto, ed è stato pertanto necessario chiarire l'assoluta estraneità della Fondazione da tali prassi e modalità. Pertanto, visti i ritardi e l'imminente inizio del Festival, si comunica, se pure con rammarico, che sono venute a cadere le condizioni necessarie per poter inserire il progetto del Prof. Vittorio Sgarbi all'interno del programma ufficiale della 55esima edizione del Festival dei Due Mondi”.
L’INTERVISTA A TO® – Poco prima di entrare negli studi di Rai3, dove Sgarbi era atteso ospite per parlare della ricostruzione dei monumenti dell’Emilia Romagna colpiti dal recente terremoto, riusciamo a contattare il popolare critico d'arte. “Sono davvero amareggiato per il comportamento che mi è stato riservato – dice al telefonino -, sono degli ingrati, irriconoscenti, quasi pornografici. In questi anni ho curato le Mostre senza il benchè minimo contributo della Fondazione e del Comune. E non parlo sono economicamente. 4, 5 mesi fa, a casa di Quaranta, insieme a Ferrara abbiamo telefonato a Marziani per fissare un incontro e decidere il da farsi….non si è mai fatto sentire, ha solo saputo copiare la mia idea. La cosa più squallida è che il Festival ha mandato il comunicato stampa prima a voi e poi mi ha comunicato la decisione presa dal Consiglio
Converrà che quella lettera è stata inopportuna. Non l’ho mica firmata io. Anzi ho detto chiaramente a Ferrara che condanno l’iniziativa di Promoter, ma non per questo la società di Nugnes va demonizzata. Da me non avevano alcun mandato a reperire risorse fra gli artisti ma solo, come concordato con Ferrara, sponsor per finanziare la mostra. Così come è successo negli anni precedenti. Quest’anno le cose devono esser andate diversamente…
Mi scusi ma…. Anzi, vuole saperne una?

Dica Nugnes mi ha riferito di aver incontrato il presidente della Banca Popolare di Spoleto Nazzareno D’Atanasio, da sempre vicina ai miei eventi, che gli ha assicurato che il consueto finanziamento al Festival sarebbe stato vincolato per il 20% alle Mostre di Sgarbi. Che fine faranno questi soldi? Rispondano a questo. Quanto assegna Bps ogni anno, 2-300 mila euro?” ci chiede poi Sgarbi
Al momento, salvo smentite, 100mila per l’edizione 2012.Beh non importa se è 1 euro o 1 milione, il 20% era destinato alle nostre iniziative
Ha provato a spiegarlo a Ferrara, al CdaCerto, l’ho messo nero su bianco. Le giro la nota inviata al Consiglio, pensavo di tenerla riservata ma a questo punto”. Leggiamola: “Concordo pienamente con la decisione del Cda del prestigioso Festival di ricusare l’azione di Promoter Arte per raccogliere fondi per l’esposizione. Le mie scelte in questa e nella precedente edizione autonome e indipendenti da tale agenzia, che non agisce in mio nome ma per sua autonoma e non condivisa iniziativa. Contestualmente, come direttore della “Sezione Arte” e come critico d’arte, ho provveduto a diffidare tale agenzia da qualunque attività condotta in mio nome. E’ giusto tuttavia chiarire che in assenza totale di contributi pubblici, per queste come per le precedenti edizioni da me curate, senza formalizzare nessun incarico, ho chiesto, d’accordo con Ferrara che aveva già pubblicamente apprezzato il lavoro di Salvo Nugnes, di verificare la disponibilità di sponsor, anche in collaborazione con gli artisti, attraverso il sostegno di editori e galleristi. Una metodologia ben diversa da quella seguita da Promoter, che pure aveva prodotto le Mostre nella precedente edizione con il plauso di Giorgio Ferrara. L’autonoma iniziativa per il 2012 non può essere accettata e impone di ridimensionare il mio progetto alle sole mostre realizzabili senza la Promoter (che però ha firmato il contratto di affitto di Palazzo Racani Arroni, n.d.r.). Ringrazio il presidente del Festival della rinnovata fiducia”.
Dunque Sgarbi, più che un divorzio sembra un litigio fra fidanzati. “Non mi sembra ci siano le condizioni per andare avanti, dopo questa nota non si è fatto sentire nessuno. Mi spiace molto perché credo di aver dimostrato il mio affetto per Spoleto. L’esposizione 2012 comunque la farò al Racani Arroni e avrà il sostegno del FAI che è molto più importante di tanti patrocini. Per il resto qui finisce la mia disponibilità, a Spoleto non ci metterò mai più piede, se questo è il trattamento che gli amministratori pensano di riservarmi”.
Difficile comprendere chi ha ragione e chi torto. Forse vale il detto, fra moglie e marito non mettere il dito.
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