Preoccupa, e non poco, la gestione per l’avvio della 68esima edizione del Festival dei 2 Mondi di Spoleto, ingessata ormai da anni tra i paletti del vigente Statuto (copyright del Ministro Giuli, in pratica l’azionista di maggioranza, che ha imposto di modificarlo concedendo di contro non pochi privilegi, finora però inascoltato) e che nelle ultime settimane ha visto d’amblè il cambio al vertice della direzione artistica (per il 2026 al posto di Monique Veaute arriverà Daniele Cipriani) e del direttore amministrativo Paola Macchi, fortissimamente voluta dal sindaco-presidente Sisti per un posto anche di maggior prestigio (direttore generale). La quale però, vista forse la mal parata della nomina di un prossimo Soprintendente, ha preferito optare per l’incarico di Segretario del museo Maxxi di Roma.
Un incarico di prestigio, certo, che per la Macchi si è risolto in un batter di ciglio, con la firma del contratto già avvenuta: un atto non certo di cortesia verso il Festival da parte del Maxxi che avrebbe potuto attendere anche un paio di mesi, a festival concluso, atteso che il Segretariato risulta vacante da almeno due anni. Ma forse è meglio non perdere il treno quando passa e che importa di chi resta a terra.
Così risulta quasi imbarazzante la nota emessa dalla Fondazione presieduta dal sindaco Sisti che, pur provando a usare parole al miele, non riesce a celare come la situazione sia al limite. Con gli uffici comunali costretti a intervenire (difficile capire a quale titolo) a supporto della Fondazione stessa, che pure dovrebbe avere al suo interno qualche valida figura tecnico-amministrativa.
I chiacchiericci di palazzo comunale parlano di dispetti e sgambetti, adesso che l’idillio con le due direttrici è stato bruscamente interrotto per volere del dicastero di via del Collegio, con la dirigente amministrativa pronta a restituire le deleghe al sindaco già dal prossimo 1 maggio.
Leggiamo la nota: “Il direttore amministrativo della Fondazione Festival dei Due Mondi, Paola Macchi, lascia il suo incarico ma continuerà a occuparsi dell’organizzazione del festival di Spoleto” scrive il Cda riunitosi lunedì 28 aprile “in vista della prossima edizione della kermesse (si inaugura il 27 giugno, n.d.r.). Paola Macchi andrà ad assumere il prestigioso incarico di segretario del museo MAXXI di Roma, ma in virtù dell’approssimarsi della manifestazione la Fondazione ha stipulato una convenzione con il MAXXI che le consentirà di mantenere la responsabilità dell’area organizzativa del Festival, garantendo il normale svolgimento delle attività e assicurando alla direttrice artistica, Monique Veaute, il supporto delle competenze che l’hanno affiancata negli ultimi cinque anni”. Insomma, l’annuncio di un part-time che il board specifica però “per l’area organizzativa”. Perché quella amministrativa andrà invece al sindaco-presidente Andrea Sisti. Continua infatti la nota: “le deleghe relative alla gestione amministrativa saranno assunte ad interim dal presidente della Fondazione che si avvarrà temporaneamente anche delle competenze professionali messe a disposizione dal Comune di Spoleto, in attesa di ricomporre una nuova squadra per il futuro assetto organizzativo”.
Sembra proprio che il proverbio “siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile” non si possa applicare al Festival se per un part time, per quanto bravo e abbastanza presente in città, si debba ricorrere a non quantificate “competenze professionali”.
Nodo Statuto, finirà come l’Assemblea dei soci?
La nota stampa fa anche un punto sullo stallo in cui versa la rivisitazione dello Statuto, ormai nota ai più e che il Ministro Giuli attendeva già da un mese e mezzo. Scrive il board che “si è ormai giunti alla fase conclusiva del percorso e nei prossimi giorni è previsto con il ministero della Cultura un confronto definitivo, al termine del quale il Cda approverà la bozza da sottoporre all’assemblea per la sua approvazione nei tempi più brevi”.
Difficile sapere quali problemi vi siano intorno alla riformulazione delle norme statutarie – affidata da un paio di mesi, a quanto trapela, al vice presidente Paolo Feliziani visto il traccheggiare che aveva contraddistinto l’azione del presidente – anche se pare tutto ruoti intono alla figura del Soprintendente, tra chi lo vorrebbe esterno al Cda e chi (come il dicastero) tra i 5 membri del board. Ci sarebbe anche la previsione che il sindaco possa lasciare la presidenza ad un nome autorevole, sulla quale ben difficilmente Sisti sarà d’accordo. Di certo tra incontrare nuovamente il ministero e approvare la bozza c’è da giurarci che, ponti festivi inclusi, passeranno almeno altre due settimane. Senza considerare l’assemblea dei soci (convocata in via ordinaria il prossimo 6 maggio per l’approvazione del bilancio 2024) per la quale è prevista, a norma dell’articolo 11 del vigente Statuto, la convocazione da farsi con raccomandata almeno 15 giorni prima.
Vuoi vedere che, come avvenne per la nomina dei soci, anche lo Statuto verrà approvato a kermesse conclusa? Una situazione che dimostrerebbe come Sisti continui ancora a tenere saldamente lo scettro di presidente e sindaco della città. Se non fosse che proprio chi finanzia per il 70% il Festival, alias il ministro della Cultura, stando all’entourage, avrebbe fatto sapere che davanti a questi continui ritardi non intende presenziare a questa edizione. Pronto invece per quella del 2026.
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