Festival delle Nazioni, nona serata con il Quartetto Emerson / Protagonisti gli archi con le opere di Mozart, Beethoven e Webern - Tuttoggi.info

Festival delle Nazioni, nona serata con il Quartetto Emerson / Protagonisti gli archi con le opere di Mozart, Beethoven e Webern

Redazione

Festival delle Nazioni, nona serata con il Quartetto Emerson / Protagonisti gli archi con le opere di Mozart, Beethoven e Webern

Mer, 04/09/2013 - 11:02

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Da.Bac

La chiesa di San Domenico di Città di Castello anche stasera sarà sede di un importante appuntamento: al Festival sarà infatti ospitato il Quartetto Emerson che, alle 21, darà vita ai suoi strumenti. Per la più che trentennale carriera, il Quartetto Emerson non ha paragoni nella storia dei quartetti d’archi: più di trenta dischi, nove Grammy (tra cui due per il Migliore disco classico), tre Gramophone Awards, il Premio Avery Fisher e collaborazioni con molti dei più grandi artisti del nostro tempo. A Città di Castello l’ensemble si presenta con un nuovo componente: il violoncellista Paul Watkins.
Il Quartetto Emerson continua la sua serie allo Smithsonian Institution a Washington DC, per la sua 34° stagione. Formato nel 1976 e con sede a New York, il quartetto prende nome dal celebre poeta e filosofo Ralph Waldo Emerson. I suoi componenti sono: Eugene Drucker (violino); Philip Setzer (violino); Lawrence Dutton (viola); Paul Watkins (violoncello).
Il programma proposto ci permetterà di ascoltare e mettere in relazione autori della prima e della seconda scuola di Vienna. Nel dettaglio:
Wolfgang Amadeus Mozart, Quartetto per archi n. 16 in mi bemolle maggiore K428
(Eugene Drucker primo violino); terzo di un ciclo di sei quartetti dedicati ad Haydn.
Ludwig van Beethoven, Quartetto per archi n. 7 in fa maggiore op. 59 n. 1 Razumovsky (Eugene Drucker primo violino); dedicato all’ambasciatore russo a Vienna, rappresenta probabilmente l’apice della letteratura classica per questa formazione.
Anton Webern, Fünf Sätze per quartetto d’archi op. 5 (Philip Setzer primo violino); Webern è stato l’allievo più radicale di Schönberg e il padre di tutte le avanguardie della seconda metà del Novecento. I 5 pezzi dell’op. 5 risalgono al 1909: l’apprendistato con il suo maestro si era appena concluso e Webern si muoveva a grandi passi verso la formulazione di teorie compositive rivoluzionarie.

Foto da bachtrack.com

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