Perugia

Festival del Giornalismo, anticipazioni su programma e ospiti

Il programma dell’edizione 2022 del Festival internazionale del giornalismo (dal 6 al 10 aprile) sarà pubblicato entro febbraio. Ma intanto Arianna Ciccone ha anticipato gran parte del programma italiano, con i nomi degli ospiti. E spiega: “Sarà molto diverso, ci metteremo in ascolto e ci confronteremo con chi è impegnato per una società più giusta: lavoro, scuola, scienza, diritti, migrazioni”.

Si parlerà della lotta per la legge sull’eutanasia con Marco Cappato e Laura Santi.

Francesca Caferri, Sabika Shah Povia, Djara Khan, Amir Issa racconteranno l’Italia, “quella vera”.

E poi Cecilia Strada e Francesca Mannocchi si confronteranno raccontando il lavoro per salvare vite umane.

Diritti civili e Ddl Zan, argomento affrontato da Simone Alliva, con Alessandro Zan, Sofia Righetti e Porpora Marcasciano.

Vera Gheno, Giulia Blasi, Lorenzo Gasparrini, Laetitia Ingrid Leunkeu Madjougan discuteranno di media e femminismo intersezionale.

Il tema del razzismo sarà affrontato da Annalisa Camilli, Oiza Queens Day Obasuyi, Espérance Hakuzwimana Ripanti. Carlotta Sami, Francesca D’Aloja, Edoardo Albinati e Marcello Pastonesi ci racconteranno la ricerca di vita dei migranti sulla rotta balcanica. Di migranti, rifugiati, accoglienza negata e diritti si parlerà anche con Nello Scavo, Pietro Bartolo, Carlotta Sami, Kasia Smutniak.

Storie di lotte di resistenza e per il diritto al lavoro con Mohamed Arafat (sposta pacchi nel polo logistico più grande d’Italia), Marco Bazzoni (operaio metalmeccanico), Tiziana De Biasio (janitor a GKN), Maria Iftimoaiea (bracciante). Con loro Massimo Aliberti e Francesca Coin.

In collaborazione con Radio Popolare. “Caine”, le storie di detenute nelle carceri di Fuorni-Salerno e di Pozzuoli, saranno al Festival grazie ad Amalia De Simone, la cantautrice Assia Fiorillo, Rita Romano, direttrice del carcere di Fuorni e Anna Cigliano, libera da alcuni mesi, ha trascorso gran parte della sua vita in carcere.

Comunicazione scientifica in un contesto infodemico: Roberta Villa, Beatrice Mautino, Nino Cartabellotta con Elisabetta Tola. E di pandemia, scienza, comunicazione discuteranno anche Mario Calabresi e Paolo Giordano.

Stefania Maurizi sul caso Assange. Sui temi di giustizia sociale si confronteranno Elsa Fornero e Chiara Saraceno. Con loro Marco Damilano. Quel mondo diverso. Da immaginare, per cui battersi, che si può realizzare. È il libro che il ministro Enrico Giovannini ha scritto con Fabrizio Barca. A partire da quei temi l’intervista al ministro condotta da Alessandra Sardoni. Benedetta Tobagi ci parlerà dell’importanza degli archivi e della memoria storica.

Stella Levantesi intervisterà Michael E. Mann, climatologo e geofisico, una delle figure più importanti del dibattito sul cambiamento climatico.

Emanuela Zuccalà, Lucia Capuzzi, Barbara Schiavulli parleranno delle guerre delle donne: Africa, Afghanistan, America Latina.

Roberta Covelli con Vera Gheno, Federico Faloppa e Nadeesha Uyangoda. Fabio Chiusi, Ivana Bartoletti, Francesca Bria su intelligenza artificiale, società automatizzate e democrazia.

Si parlerà di scuola con Vanessa Roghi e studenti e studentesse in lotta.

Con Anna Giuseppina Milan, Nicola Gratteri (da confermare), Riccardo Iacona, Floriana Bulfon, Giovanni Tizian si affronteranno i temi delle mafie d’Europa e pandemia (in collaborazione Associazione giornalisti Scuola di Perugia).

La Storia alla prova dei fatti: a Perugia la squadra di storici-fact checker di Laterza: Carlo Greppi, Gianluca Falanga, Eric Gobetti e Chiara Colombini. Si parlerà di fascismi e neofascismi con Paolo Berizzi, Francesco Filippi e Tomaso Montanari.

Lirio Abbate porterà in esclusiva per il festival un suo lavoro sui 30 anni della strage di Capaci.

Gli altri nomi presenti al ijf2022 annunciati da Arianna Ciccone: “Francesca Milano e Cecilia Sala, Nicola Lagioia e la sua città dei vivi, Evgeny Morozov (grazie a Chora Media che ha anche deciso di sostenere il festival); Michela Marzano e Barbara Serra; Marina Petrillo e Laura Cappon su Egitto, Zacki, Regeni; Chiara Albanesi e Daniele Ranieri; Marianna Aprile, Alessio Viola, Luca Bottura; Annalisa Cuzzocrea e Silvia Sciorilli Borrelli; Eva Giovannini, Giuliana Sgrena, Lucia Guarano; Fabrizio Gatti, Giulia Bosetti, James Kleinfeld (Al Jazeera), Sacha Biazzo e Salvatore Garzillo su giornalismo investigativo sotto copertura; Tiziana Metitieri, Anna Masera, Viola Nicolucci su giovani, digitale e i disastri del sensazionalismo mediatico; Simone Pieranni e la sua “Cina nuova”; Telmo Pievani; Leonardo Bianchi che ci guiderà negli inferi dei complottismi globali; Alessio Perrone, Stefania D’Ignoti, Agostino Petroni, Nadeesha Uyangoda freelance che lavorano per testate internazionali; Raffaele Angius, Cecilia Anesi, Carola Frediani, Riccardo Saporiti, Luca Zorlini su data journalism, dialogo coi lettori e anonimato delle fonti; su armi di sorveglianza Laura Carrer, Riccardo Coluccini, Davide Del Monte; ci racconteranno i movimenti pro-democrazia in Asia, Nicola Longobardi, Lisa Jucca, Francesco Radicioni, Sara Perria. Torneranno al Festival come ogni anno Zerocalcare, Marco Travaglio e Diego Bianchi con la sua Propaganda Live. Morgan e Andrea Lai ci parleranno dell’importanza dell’errore nella storia della musica”.

“Ma non finisce qui”, conclude l’ideatrice del festival, incrociando le dita, nella speranza che la situazione della pandemia, in Italia e nel mondo, consenta un regolare svolgimento della rassegna.