E' terminata anche quest'anno l'edizione del Festival Internazionale del Giornalismo: questa mattina si è tenuta presso l'Hotel Brufani la conferenza stampa del bilancio finale dell'evento, quest'anno a Perugia per la VII volta, dal 24 al 28 aprile. Corso Vannucci e i suoi alberghi migliori hanno visto, come di consueto, la presenza dei migliori e dei più quotati giornalisti, non solo italiani, ma anche internazionali. Nomi già noti, abitudinari del festival, la cui immancabile presenza si fa notare a Perugia ormai dal 2007. Ciò che colpisce più di tutto è l'attenzione e la presenza, soprattutto per quanto riguarda i panel, di profesionnisti del web, nuova frontiera del mondo del giornalismo, ormai parallela alla carta stampata.
L'edizione 2013 – Durante le cinque giornate del Festival, il centro di Perugia ha riacquistato linfa vitale, ed è forse questo un altro dei grandi meriti del festival. Un effetto che fa un pò da contraltare a quanto detto anche da Saviano durante la sua conferenza: “Perugia città crocevia della cocaina e dell'eroina”, ha detto sabato il giovane scrittore campano, autore di “Gomorra” e del nuovo “Zero zero zero”. A beneficiare della kermesse, soprattutto i locali enogastronomici, dove i numerosi ospiti e volontari hanno potuto ristorarsi, complice il tempo clemente e a volte soleggiato. E ovviamente gli alberghi più noti, il cui nome è rimasto consolidato negli anni. Ma fuori dal centro storico, pochi riflessi: tanti i curiosi che, durante il festival, si avvicinavano all'Hotel Brufani cercando di capire il perchè della presenza di tante televisioni. Questo a giustificare che forse il festival ha poco riscontro al di fuori degli addetti ai lavori. “Il Festival ha registrato un notevole aumento di presenze rispetto allo scorso anno per più di 200 eventi, – dicono dall'ufficio stampa del Festival – dei quali almeno la metà in traduzione simultanea, con oltre 500 relatori. Circa 1500 i giornalisti accreditati, 30 i workshop, 18 le presentazioni, oltre 120mila le visite al sito internet con 700mila pagine visitate in totale e 20mila gli accessi giornalieri per i video della web tv (molti dei quali, per il primo anno, in diretta streaming). E, ancora, con più di 50mila tweet in 5 giorni il Festival è stato costantemente tra i trending topic di Twitter, in aumento rispetto alla scorsa edizione, dominando la conversazione online. Nella giornata conclusiva #ijf13 è stato l’hashtag più citato d’Italia insieme a #Perugia.
Più di 9.184 commentatori e 43.966 contributi solo su Twitter, tutti i principali argomenti che coprono il giornalismo, i modelli di business, la granularità delle fonti, la loro autorevolezza sono stati oggetto di conversazioni e commenti. Elevatissimo il livello delle interazioni con oltre 20mila retweet [47% del totale] e 4141 replies, risposte. Da non dimenticare inoltre i più di 200 volontari, giovani aspiranti giornalisti, e non solo, arrivati da ogni parte del mondo e impegnati a pieno e con entusiasmo nella macchina organizzativa”.
Le proteste contro la Sanchez – Da sottolineare anche quanto accaduto durante la conferenza nella Sala dei Notari con Yoani Sanchez, giornalista cubana autrice di un blog bloccato dal 2008 al 2011 agli utenti del suo paese. Una trentina di attivisti dell'associazione AsiCuba Umbria sono intervenuti poco prima che la giornalista prendesse la parola, dopo l'intervento del direttore di La Stampa, Mario Calabresi. I manifestanti hanno accusato la Sanchez di essere “accudita e coccolata” dall'Occidente. La discussione è durata alcuni minuti, poi il tutto è rientrato nella normalità, mentre gli attivisti sono usciti dalla Sala dei Notari cantando “Bella Ciao”.
Le istituzioni – “La primavera di Perugia, in tutti i sensi, e con essa la rifioritura di una vita culturale che ha pochi eguali in Italia, riparte con il Festival Internazionale del Giornalismo”. Questa la riflessione di Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia. “Una bella manifestazione, cresciuta nei precedenti sei anni di vita con una velocità probabilmente inimmaginabile, che ha preso spunto da un’idea intelligente ed è stata alimentata dalla passione e da una notevole capacità di concretezza. Il risultato è che oggi il Festival è uno dei punti forti dell'identità culturale di Perugia”.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Andrea Cernicchi ha inoltre aggiunto: ”Il Festival porta il mondo a Perugia, è un evento originale, unico nel suo genere ed è ormai un reale patrimonio culturale da tutelare con tutte le forze”.
Tempo di rinnovamento? – Questo è quello che si vede. Ma bisogna anche pensare a ciò che si vorrebbe: a volte ci si chiede se non sia il caso di trasformare questo Festival in una vera fucina di idee, facendo di Perugia non solo un luogo noto per “droga ed omicidi”, ma anche per cultura e innovazione. A voler immaginare qualcosa di più si potrebbe pensare a costruire una rete, che lavori durante l'anno a workshop e seminari, utili ad aggiornare e, perchè no, aiutare, chi si avvicina o chi già fa il mestiere del giornalista, coinvolgendo anche, se si vuole, più enti locali possibili.
Alessia Chiriatti
(Foto di Pietro Viti)
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