Al confine tra installazione, concerto e live set, la performance musicale di Tovel (aka Matteo Franceschini) e Jacopo Mazzonelli, ospitata l’8 e il 9 luglio presso il Teatrino delle sei Luca Ronconi in seconda serata dalle ore 23.00, dialoga attraverso l’elettronica con i suoni reali delle sculture di pianoforti realizzate da Mazzonelli.
The Act of Touch getta lo spettatore all’interno di un paesaggio sonoro inatteso, dove il suono organizzato si palesa dopo un complesso itinerario di esplorazione dei materiali. Ordinata su più livelli visivi e concettuali, la performance si configura come una graduale e consapevole scoperta d‘identità – un percorso di conoscenza e sviluppo che l’impiego dei sette pianoforti/scultura modificati permette di compiere – dove la scrittura acustica si fonde con la manipolazione elettronica in tempo reale. La nuova fisionomia dei pianoforti e la trasformazione dei suoi materiali si delinea come il punto di partenza per una riflessione sulla natura stessa del rapporto tra suono e materia.
Il pianoforte è senza dubbio lo strumento che più rappresenta la fioritura della cultura musicale occidentale dal tardo Settecento a oggi.
In questo senso, la performance musicale The Act of Touch, costruita sull’opera ABCDEFG dell’artista Jacopo Mazzonelli, permette un cammino a ritroso, una sorta di regresso all’essenziale, un percorso di “purificazione” creativa votata a catturare l’immagine più profonda di ciò che si sta scrivendo: la materia, i tasti bianchi, le sette note, l’alternanza rigo spazio del pentagramma.
Con lo pseudonimo di Tovel, il compositore Matteo Franceschini, tra i più apprezzati compositori italiani a livello internazionale, rilancia la figura dell’autore/interprete con l’obiettivo di sperimentare un nuovo sound “dall’interno”; il diretto coinvolgimento come esecutore e l’inevitabile lavoro a stretto contatto con i musicisti si presenta come un vero atto creativo. Jacopo Mazzonelli realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica.
L’indagine sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo si accompagna a quella sul “gesto musicale” inteso come ciò che sottende l’esecuzione e non il suono prodotto: lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone.