Giorgio Ferrara, nella tradizionale conferenza stampa che anticipa il concerto straordinario di Pasqua (Andrea Griminelli suona le musiche di Ennio Morricone ndr.), come sempre, non resiste alla voglia di tirare subito fuori l’anticipazione che la stampa attende dopo che nei giorni scorsi alcune delle novità di Spoleto59 erano finite direttamente sui giornali senza passare dal Festival stesso. Il Direttore artistico, compiaciuto sgrida bonariamente i presenti, “Siete peggio di Maigret, sapete tutto prima di me”. E senza troppi fronzoli estrae il coniglio dal cappello a cilindro prima che qualcuno glielo scippi di nascosto. Al Festival arriva per una prestigiosa regia teatrale (la prima volta in assoluto) Liliana Cavani, regista cinematografica, televisiva e anche d’Opera, di lungo corso e dal curriculum prestigioso. La Cavani metterà in scena Filumena Marturano, commedia capolavoro scritta da Eduardo De Flippo nel 1946. La regista è il nome più importante di una “finestra” che Ferrara ha voluto creare per questa edizione sul tema del Teatro di Regia Italiano. Tant’è che i nomi degli altri registi italiani protagonisti attesi, il direttore artistico non li pronuncia volutamente limitandosi per ora al “bersaglio grosso”. Interpreti e produzione sono strettamente legati al Teatro Quirino di Roma, dove peraltro a maggio sarà in scena Danza Macabra con protagonisti proprio Giorgio Ferrara ed Adriana Asti. Attori protagonisti, Geppy Gleijeses, Mariangela D’Abbraccio e l’ultimo erede della famiglia Scarpetta, Eduardo. Scene e costumi di Raimonda Gaetani, il tutto al Teatro Nuovo nel fine settimana dall’1 al 3 luglio.
Batsheva Dance Company- La celebre compagnia del coreografo Ohad Naharin, la cui presenza al Festival è stata anticipata sulla stampa locale proprio da Tuttoggi.info lo scorso 23 gennaio, secondo Ferrara non avrebbe ancora firmato definitivamente il contratto in virtù dei molti dettagli che caratterizzano particolari organizzazioni artistiche internazionali come appunto la compagnia di danza israeliana, tanto che il direttore artistico, scaramanticamente dice rivolto ai giornalisti, “Se poi non vengono non mi venite a dire che è colpa mia. Comunque sono sicuro che non ci saranno problemi”.
Le nozze di Figaro- Sullo spettacolo di apertura non ci sono grosse novità rispetto a quanto già letto nei giorni scorsi. Ferrara però in questa occasione fornisce maggiori dettagli sul cast che sarà composto da “cantanti giovani, carini, di presenza oltre che dotati di bravura. Detesto avere in scena protagonisti non adeguati, anche fisicamente, all’ opera rappresentata come questa di Mozart”. Saranno a Spoleto, il baritono Alessandro Luongo, già protagonista della stessa Opera messa in scena a Bari, con regia di Chiara Muti. Poi la soprano Federica Lombardi, il baritono Daniel Giulianini, la soprano Lucia Cesaroni ed infine la mezzosoprano Emily D’Angelo. Orchestra Cherubini diretta da James Conlon, scenografie dei premi Oscar, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, costumi (una novità per quest’anno) di Maurizio Galante. A buon punto anche la coproduzione dell’opera con il Festival di Cartagena che come è noto sarà presente a Spoleto con alcuni dei principali finanziatori della manifestazione, per poi trasferire il tutto armi e bagagli in Colombia con la supervisione di Giorgio Ferrara, per gli spettacoli previsti per la prima metà di gennaio 2017.
Chiostro di San Nicolò- Prosegue la collaborazione con il Ravenna Festival, e al complesso monumentale verrà presentato L’amore che muove il sole e l’altre stelle, Opera moderna (VideoOpera) del compositore vivente Adriano Guarnieri. Direttore d’orchestra Pietro Borgonovo, regia e ideazione scenica di Cristina Muti, sempre nel fine settimana dall’1 al 2 luglio.
E prosegue anche la collaborazione con il Teatro Stabile di Prato che fornirà per il programma di Spoleto59 almeno due spettacoli in cambio di Danza Macabra e il Mare è blu, prodotti per Spoleto58.
Concerto finale in Piazza Duomo- La novità più golosa, grazie anche alla consueta politica dei prezzi, è che i biglietti dello spettacolo per antonomasia del Festival dei Due Mondi sono quasi esauriti. Ferrara però non tralascia di comunicare il programma che come sempre suscita accese discussioni tra gli “orfani” della gestione menottiana e i celebranti ortodossi della tradizione. Sembra quasi che lo stesso Ferrara si diverta un mondo, in combutta con Alessio Vlad, a disorientare di continuo gli amanti sedotti e forse mai abbandonati di Piazza Duomo, cambiando lo schema di gioco di continuo. E così quest’anno la “bomba” è la seguente: Pelleas et Melisande di Arnold Shoenberg, Gold und Silber Walzer di Franz Lehar e per chiudere in bellezza torna Rhapsody in Blue di George Gershwin con la parte solista al piano suonata da “Sua Eminenza”, Stefano Bollani. Direttore d’orchestra, Sir Anthony (Antonio) Pappano, che forse regalerà al pubblico della piazza una piccola introduzione al programma prima del concerto. Sarebbe comunque la prima volta che accade nella storia della kermesse.
Ma Ferrara non può chiudere la conferenza stampa, relativamente al programma ufficiale, senza il coupe de theatre. Il 13 Luglio, prima data assoluta della sua tournèe ufficiale, sarà a Spoleto in Piazza Duomo Roberto Bolle & Friends. Data unica e prolungamento ideale del Festival che comunque chiude i battenti ufficialmente il 10. Spettacolo lussuoso di quelli che richiamano folle oceaniche osannanti al divo della danza. Biglietti in vendita a breve e quindi tenere sempre sotto controllo il sito della manifestazione. Insomma il Due Mondi sembra prenderci gusto a fare sorprese fuori programma al proprio pubblico.
Mostre ufficiali- A Palazzo Comunale dopo il successo di Botero, arriva il simpatico ed enigmatico Maurizio Savini, scultore contemporaneo e Pop che come materia prima usa la gomma da masticare, specialmente quella rosa confetto dall’aspetto fortemente glicemico. Anche qui aspettiamoci torme di ortodossi schifignosi e trasecolati.
A Palazzo Bufalini, Metamorfosi programma Canova, come già annunciato in occasione della presentazione dell’esposizione in corso su De Chirico. Al momento questi gli eventi ufficiali noti
Bande militari e cavalieri- Il sindaco Cardarelli annuncia anche lui due appuntamenti di quelli collaterali al Festival ma che riscuotono sempre un grande successo di pubblico. Il primo è un concerto della Banda della Brigata Granatieri di Sardegna ed il secondo, non meno importante è la sfilata per le vie della città della Fanfara a cavallo dell’Arma dei Carabinieri e il famoso Carosello storico del Reggimento a Cavallo dell’Arma (150 uomini), con tanto di carica finale. Il tutto previsto allo Stadio Comunale, sempre che anche li qualche buontempone di quelli che pettinano i fili d’erba del campo di calcio non si opponga.
Sponsor- Alcuni se ne vanno ed altri arrivano e la situazione è in perfetto pareggio rispetto allo scorso anno. Ferrara però non ha digerito l’abbandono dell’Eni, azienda interamente italiana vale la pena di ricordare, che ha tagliato praticamente tutte le sponsorizzazioni alle manifestazioni culturali del paese. La scelta della grande azienda è stata infatti quella di essere presente solo dove ci sono siti produttivi o interessi legati alla produzione. “Un comportamento vergognoso– chiosa il direttore artistico senza mezzi termini- da pezzenti”.
Confermati Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Casse dell’Umbria, Fondazione Casse dell’Umbria e Banca Popolare di Spoleto. “Visti i tempi– aggiunge sul tema Dario Pompili consigliere della Fondazione Festival e Presidente Amici di Spoleto- dobbiamo ritenerci ampiamente soddisfatti”.
Discoteca in piazza- Il sindaco Cardarelli liquida subito l’ipotesi in due parole “Tavanata galattica”. Non c’era dubbio. Tant’è che in piazza Pianciani si sta correndo per riposizionare il monumento ben 9 metri in avanti rispetto alla posizione precedente i lavori della mobilità alternativa. Questo consentirebbe l’utilizzo della piazza come anfiteatro. Rimane il dubbio se ciò sarà possibile per questa edizione del Festival conoscendo le italiche cose. Si conferma invece l’intervento del Conservatorio musicale di Perugia in Piazza del Mercato, magari cercando di riparare lo spettacolo dal rumore dell’inevitabile viavai festivaliero.
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