Divisi anche nell’orario, che per qualche ora è sembrato l’unico comune denominatore possibile. Uniti, almeno a parole, sull’importanza di questa data simbolo per la storia repubblicana e sulla ferma condanna di tutti i fascismi.
E’ stato un 25 aprile da separati in casa quello celebrato a Todi. Da una parte l’amministrazione comunale, dall’altra l’Associazione nazionale dei partigiani. In mezzo, nel tentativo di praticare la difficile arte della diplomazia, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha prima partecipato alle iniziative promosse dal Comune e poi ha sfilato in corteo con Anpi, associazione Libera, Cgil e tutti gli altri (l’onorevole Valter Verini, gli ex sindaci tuderti Buconi e Rossini) che si sono dati appuntamento nella città di Jacopone.
Centro, suo malgrado, di una giornata dal sapore agrodolce, preceduta da una fitta scia di polemiche, seguite alla decisione del sindaco di non concedere il patrocinio alla manifestazione organizzata proprio dai partigiani.
A dire il vero, Antonino Ruggiano, un tentativo in extremis lo ha fatto. Posticipando l’orario delle iniziative comunali e facendo così in modo che Comune e Anpi si potessero incontrare in piazzetta Jacopone e magari procedere insieme, pur senza sigilli ufficiali, fino a Palazzo del Popolo, dove si trova la lapide commemorativa.
Tentativo che però l’Anpi ha rispedito al mittente: “Ci sembra che non esistano i presupposti per essere fianco a fianco nella manifestazione”, hanno scritto dall’Anpi all’indirizzo del sindaco Ruggian o alle 17.46 del 24 aprile, mandando in fumo il calumet che poteva segnare, se non la pace, quanto meno un accenno di distensione.
E così, la mattina è scivolata via sotto il segno della distinzione. Sindaco, giunta, consiglieri comunali (e presidente Marini) hanno seguito il loro programma facendo in modo che, nel momento in cui i primi manifestanti cominciavano ad arrivare in piazza del Popolo, del Comune non ci fosse più traccia ad eccezione della corona d’alloro sotto i portici.
Intorno a mezzogiorno la camminata della Liberazione è arrivata in centro, dando il via alla seconda parte della manifestazione. Mentre telecamere e taccuini di tv e giornali nazionali davano conto di questa festa di tutti. Celebrata separatamente.