Festa della Cipolla di Cannara. Presentata ieri la 32° edizione - Tuttoggi.info

Festa della Cipolla di Cannara. Presentata ieri la 32° edizione

Redazione

Festa della Cipolla di Cannara. Presentata ieri la 32° edizione

Gio, 30/08/2012 - 09:36

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Per undici giorni sarà la regina incontrastata di un evento gastronomico di valorizzazione dell’intero territorio cannarese. Si tratta della famosa pianta bulbosa dalle proprietà benefiche e dall’odore inconfondibile, la cipolla. Prodotto tipico locale che, coltivato da secoli a Cannara nelle sue tre varietà (Rossa di Toscana, Borettana di Rovato e Dorata di Parma), sarà il protagonista della 32ª Festa della cipolla, organizzata dall’amministrazione comunale e, per il quarto anno consecutivo, dall’Ente Festa della cipolla di Cannara. L’evento, che si inserisce nel più ampio cartellone musicale e culturale del Settembre cannarese, si terrà da mercoledì 5 a domenica 9 e da martedì 11 a domenica 16 settembre. I dettagli dell’evento sono stati resi noti a Perugia, mercoledì 29 agosto, dal sindaco di Cannara, Giovanna Petrini, e dal presidente dell’Ente organizzatore, Luciano Ricciolini. All’incontro era presente anche Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole della Regione Umbria.
La Festa della cipolla, quest’anno, conta cinque stand gastronomici, allestiti nel centro storico (che apriranno tutti i giorni alle 19.30) e gestiti dalle associazioni del territorio. “Al cortile antico, della proAvis Cannara, è posto nell’ex convento delle suore salesiane, “La taverna del castello”, curato, invece, dall’associazione culturale Amici di Collemancio, si trova nella piazza della Corte vecchia, “Il rifugio del cacciatore”, a cura dell’Asd Fidasc Cannara, è situato in piazza Marconi. E poi ci sono “Il giardino fiorito”, gestito dalla Pro loco di Cannara, nel convento delle clarisse di san Sebastiano, e “El cipollaro”, dell’Asd Cannara, in piazza Garibaldi. Presenti anche tre punti ristoro, che forniranno un servizio di asporto: “La locanda del curato”, gestito dalla parrocchia di san Matteo, lo stand della polisportiva “Don Bosco” e, infine, “La tana di pinocchio” del Centro sociale e della cooperativa “La tana libera tutti. Per i più giovani, inoltre, ci sarà, anche quest’anno, l’Onion disco pub. “”Senza lo stand dell’Associazione pesca sportiva dilettantistica, ‘Il pescatore’ -– ha precisato Luciano Ricciolini -, abbiamo perso 200 posti a sedere, ma ci auguriamo di registrare, comunque, le stesse presenze dello scorso anno, circa 60mila. Oltre ad un mercatino di oggettistica e prodotti tipici, allestito lungo le vie del borgo, negli stessi giorni, e fino al 30 settembre, ci saranno anche concerti e spettacoli di danza, nelle piazze san Matteo e IV Novembre, la stessa in cui si trova il Museo Città di Cannara, che, dal 4 agosto al 4 novembre, ospiterà la mostra “III Contrordine” di Gino Sabatini Odoardi. “L’inizio della festa–- ha precisato il primo cittadino cannarese–- sarà anticipato da due appuntamenti. Il primo, domenica 2 settembre, è ‘Solidarity’, un progetto benefico, a cui aderisce l’amministrazione comunale cannarese, che prende forma in un festival degli artisti, intitolato ‘Diamoci una scossa’, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto. Il secondo, invece, martedì 4 settembre, alle 18.30, in piazza IV Novembre, è un convegno dal titolo ‘Innovazione, valorizzazione e riconoscimento della cipolla di Cannara, a cui parteciperà anche l’assessore Cecchini. “Il consorzio della cipolla di Cannara–- ha proseguito l’assessore stesso–- si pone l’obiettivo di ottenere un riconoscimento a livello comunitario. Con il programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013 (misura 1.2.4),sosteniamo questo impegno, perché riteniamo che le produzioni di qualità possano rientrare a pieno titolo nel paniere italiano dei prodotti certificati e garantiti. Allo stesso tempo, c’è l’impegno nel sostenere sia tutte le attività legate alla coltivazione della cipolla, che una manifestazione che valorizza la filiera umbra, mettendo insieme paesaggio, cultura, socialità e produzioni di qualità. Inoltre, c’è grande attenzione a fare in modo che, in futuro, con il fiume Chiascio, ci sia la garanzia idrica per continuare a coltivare il caratteristico prodotto locale”.

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