L’aveva chiamata “era del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella: è l’apertura della trattativa per l’ex Fcu, cominciata negli ultimi mesi e giunta ad un punto di incontro lo scorso gennaio, con Rfi (Gruppo Fs), per la verifica della fattibilità del trasferimento della struttura ferroviaria regionale all’azienda che gestisce la rete italiana. Ad oggi, questa stessa apertura crea forti preoccupazioni sul versante occupazionale, tanto da far levare il grido dei sindacati. Sono loro, in una nota, a parlare di “forte criticità sul versante manutenzione, sia rispetto agli addetti del settore, sia rispetto alla qualità del servizio offerto”. Chiedono per questo con una lettera “un incontro urgente con Regione e Umbria Mobilità, utile ad assumere tutte le opportune informazioni circa il percorso intrapreso, al fine di avere contezza della tempistica e, infine, di poter definire le modalità di passaggio del personale interessato“.
“Storicamente”, si parla della linea regionale ferroviaria che va da Terni a San Sepolcro e da Perugia Sant’Anna fino a Città di Castello, un tempo di proprietà, al 100% di Fcu. Fino a quando, nel 2010, quest’ultima insieme a Apm (per i servizi di Perugia), Ssit (per la fornitura su Spoleto) e Atc Spa (da Terni) non sono confluite nel grande contenitore di Umbria Tpl e Mobilità Spa. Poi il subentro di BusItalia, e, da marzo 2014, la gestione del trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, della navigazione sul Lago Trasimeno e della mobilità alternativa passa alla Società Umbria Mobilità Esercizio S.r.l. La realtà aziendale è partecipata al 100% da Busitalia – Sita Nord S.r.l., Società del Gruppo Ferrovie dello Stato.
A chiedere a gran voce, dunque, un incontro con la Regione Umbria sono i sindacati riuniti, attraverso una loro lettera, indirizzata anche a Umbria Tpl e Mobilità Spa, al presidente Lucio Caporizzi, a Paco Pasquini, Direttore affari legali e personale, e al Direttore amministrativo, Raffaella Diosono. Le sigle sindacali parlano di 47 dipendenti interessati, su 60 facenti parte dell’azienda pubblica. E non giova la situazione delle casse delle aziende, né il rinvigorirsi dell’inchiesta della procura della Repubblica di Perugia, coordinata dal pm Manuela Comodi, pronta a far luce su quanto accaduto negli anni scorsi a Umbria Mobilità, che ha portato a nuove indagini, svoltesi anche nella giornata di ieri, negli uffici di UM da parte degli uomini della Squadra Mobile del capoluogo umbro.
Ma i sindacati sono preoccupato non solo per il lavoro, ma anche per la qualità del servizio: restano infatti chiusi al momento i tratti tra Città di Castello e Umbertide, e tra Massa Martana e Terni, in quest’ultimo caso per il rifacimento della galleria di San Gemini. E poi, i sindacati denunciano “la situazione degli addetti del settore dell’infrastruttura, fortemente sotto organico, con particolare riferimento al personale dei capistazione, chiamati a lavorare costantemente in situazione di emergenza, venendo anche ‘costretti’ dai fatti ad effettuare turni con lo straordinario obbligatorio; è del tutto evidente che è solo grazie al loro senso di responsabilità che il servizio può essere ancora garantito e che la situazione determinatasi non è più sostenibile ne tollerabile da parte del personale”.
La lettera è firmata da Cristiano Tardioli (Filt-Cgil), Gianluca Giorgi (Fit-Cisl), Stefano Cecchetti (Uiltrasporti), Paolo Bonino (Faisa-Cisal), Roberto Perfetti (Fna-Ugl), Massimo Ciani (Orsa). Una nota con la quale i sindacati chiedono un incontro urgente con l’assessore regionale Chianella: “abbiamo stabilito un contatto costante con le istituzioni”, dice a Tuttoggi.info Cristiano Tardioli. “Ci siamo già incontrati altre volte con l’assessore Chianella. Ora questo incontro risulta nuovamente urgente”. Al tavolo dovrebbe prendere parte tutte le istituzioni coinvolte, inclusi lavoratori e azienda: motivo per cui è presumibile che i prossimi aggiornamenti sulla vicenda arriveranno per la seconda metà di aprile.
©Riproduzione riservata