Fase 2 Coronavirus, Ciavaglia (Cgil): troppe carenze per chi è tornato al lavoro

Fase 2 Coronavirus, Ciavaglia (Cgil): troppe carenze per chi è tornato al lavoro

Redazione

Fase 2 Coronavirus, Ciavaglia (Cgil): troppe carenze per chi è tornato al lavoro

In fabbriche e uffici della provincia di Perugia si lamenta l'assenza di termoscanner, test sierologici e altre misure per evitare i contagi
Dom, 10/05/2020 - 12:55

Condividi su:


Nel dibattito sui tempi della riapertura di negozi ed altre attività ancora chiuse per l’emergenza Coronavirus, il segretario generale della Cgil di Perugia cambia prospettiva: “Tutti parlano del quando, a noi interessa il come“.

Le condizioni di sicurezza

Ciavaglia lamenta la carenza delle condizioni di sicurezza nelle attività che hanno già aperto: “Continuiamo ad assistere ad un dibattito tutto incentrato sul quando riaprire tutto, sull’essenzialità di anticipare gli altri di una settimana, sulle lamentele, pur comprensibili, di baristi, parrucchieri, etc. Intanto però nella nostra provincia decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori sono già rientrati in fabbrica, in ufficio o nel loro posto di lavoro, ma non hanno trovato i termoscanner, non hanno trovato i test sierologici e nemmeno sempre un’organizzazione del lavoro all’altezza, come riscontriamo ad esempio nella cooperazione”.

Salute e lavoro

Deve essere chiaro – continua Ciavaglia – che la Cgil, come chiunque d’altronde, auspica un ritorno alla normalità e alla piena attività nel più breve tempo possibile, vista anche la crisi economico finanziaria che si sta aggravando. Ma questo non potrà avvenire (anzi, si rischia di tornare indietro) se non verranno attuate davvero tutte quelle misure di sicurezza che la comunità scientifica ha indicato come necessarie e che sono state recepite anche livello umbro nel confronto tra Regione e parti sociali. Dunque, basta con strumentalizzazioni e polemiche tutte politiche con il Governo nazionale, si pensi piuttosto ad attuare quanto necessario”.

L’esempio della Cei

Ciavaglia guarda a quanto fatto dalla Chiesa per consentire il prossimo ritorno a messa dei fedeli: “Persino la Cei ha sottoscritto un accordo con il governo, fissando regole chiare e stringenti, per riaprire le chiese ai fedeli – conclude Ciavaglia – è indispensabile che si faccia altrettanto in tutti i luoghi di lavoro, e su questo le associazioni di categoria hanno grosse responsabilità. Ma il discorso vale anche sui vari territori e coinvolge direttamente i sindaci, perché il rischio di contagio non si ferma ai cancelli“. 

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community
necrologi_perugia

    L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


      trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

      "Innovare
      è inventare il domani
      con quello che abbiamo oggi"

      Grazie per il tuo interesse.
      A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!