Quando è opportuno portare la fascia tricolore? Ad Assisi persino il nastro verde-bianco-rosso del primo cittadino diventa motivo di una querelle politica, visto che Fratelli d’Italia Assisi sospetta la prima cittadina di fare, in alcuni casi, pubblicità alle attività dei familiari.
In principio fu il video dell’amatriciana solidale, dal terrazzo di un ristorante di un familiare. In quel caso non era citato il nome del ristorante, e la prima cittadina, in maglia bianca a dispetto del rischio macchie di sugo, non indossava la fascia tricolore. In ultimo è arrivata la foto con un gruppo di turisti dall’hotel del marito, di cui – come nel primo caso – non si vedono loghi e dove non ci sono nomi. Ma è vero che in questo caso Proietti, oltre alla mascherina blu-rossa, indossa la fascia tricolore.
Nel mezzo, va detto, ci sono state anche inaugurazioni e cerimonie varie, non tutte istituzionali, e quasi sempre indossando la fascia tricolore, e sempre con foto rilanciate sugli account Facebook Città di Assisi e Stefania Proietti Sindaco di Assisi.
Ma i due casi di “spot familiare” fanno infuriare Fratelli d’Italia Assisi: “Ma come può il sindaco Stefania Proietti pubblicare una sua foto con la fascia tricolore davanti all’albergo del marito e postarla sul social del suo profilo ‘Stefania Proietti Sindaco di Assisi’?!“, l’ira di Federico Calzolari, segretario dei seguaci assisani di Giorgia Meloni. “Da cittadino e come coordinatore di Fratelli d’Italia Assisi, sento l’obbligo di stigmatizzare questo atto di ‘cattivo gusto’, il secondo del genere. In occasione dell’iniziativa di beneficenza AMAtriciana ad Assisi – ricorda Calzolari – Proietti si fece fotografare sul terrazzo del ristorante di un familiare. Le istituzioni dovrebbero rimanere super partes, la fascia con il suo tricolore è sacra e di tutti, e non può essere svilita fino a rischiare il ridicolo”.
Va detto che l’hotel del consorte della prima cittadina assisana, così come il ristorante protagonista dello scatto del 2016, non è immediatamente riconoscibile e che Proietti – parola sua – nello scorso weekend ha incontrato più gruppi di turisti, almeno quattro. ” Oggi abbiamo accolto diversi gruppi di “amici” di Assisi arrivati in autobus per visitare la nostra meravigliosa Città! Non solo il centro storico ma anche le nostre frazioni“, si legge nella sua pagina Facebook.
Come accennato inoltre, il sindaco – lo dimostra il suo profilo facebook istituzionale – macina chilometri e partecipa a decine di cerimonie, grandi e piccole. Spesso indossando la fascia tricolore (anche per inaugurare attività commerciali), spesso no (la presentazione di un libro, sempre domenica). E ad Assisi – inteso come Comune, con il suo centro storico e le sue frazioni – tutti sanno che se per qualche motivo Proietti è impossibilitata a partecipare, non manca mai di visitare, anche a qualche giorno dall’inaugurazione, una nuova attività che apre.
Ma la legge che disciplina l’uso della fascia tricolore è chiara. Le disposizioni (art. 36, comma 7 della legge n. 142/1990 come sostituito dall’art. 4, comma 2 della legge 15 maggio 1997, n. 127 – ora art. 50, comma 12 del decreto legislativo n. 267/00), dicono espressamente che “distintivo del sindaco è la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del comune” e che “nell’uso corrente si è affermata la consuetudine che il sindaco indossi la fascia in tutte le occasioni ufficiali, in qualunque veste intervenga”.
Parole ricordate da Serena Morosi, ex assessore ed ex coordinatrice di Fratelli d’Italia, che appunto si chiede se incontrare turisti non può essere definito tale. E la risposta è no: “È dunque illegittimo l’uso del segno distintivo del Sindaco qualora l’organo monocratico intervenga in cerimonie che non hanno il crisma dell’ufficialità”, sostiene Morosi, ricordando come tale fascia sia “un simbolo certamente dotato di specifici significati e per tali ragioni non avulso da un uso mirato e opportuno”.