Utilizzato per la prima volta in Umbria su 3 persone un farmaco per prevenire il Covid. Si tratta di un anticorpo monoclonale, l’Evusheld, utilizzato per la profilassi pre-esposizione del virus. In sostanza una prevenzione rivolta a persone ultrafragili che sono vaccinate ma, per le terapie immunosoppressive a cui sono sottoposte, non sviluppano anticorpi o per chi non può vaccinarsi.
Il trattamento è stato prescritto questa mattina (24 marzo) presso la Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia. A renderlo noto è l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. Il farmaco è stato somministrato presso il Day Hospital di Malattie Infettive ai primi tre pazienti seguiti dal reparto di Ematologia.
“Diversamente dagli altri trattamenti fino ad ora effettuati – ha spiegato la professoressa Daniela Francisci, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia – la somministrazione di questo monoclonale è rivolta a persone che non hanno contratto l’infezione da Sars CoV-2, ma che presentano un rischio molto elevato di avere un decorso severo in caso di positività.
Si tratta di pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria – ha proseguito – che stanno facendo terapie immunosoppressive e che non hanno sviluppato anticorpi nonostante la vaccinazione, o che, al contrario, non hanno potuto sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute”.
Evusheld è l’associazione di due anticorpi monoclonali, il Tixagevimab e il Cilgavimab. “Sono entrambi diretti verso la proteina Spike di Sars-Cov-2, ma somministrati insieme funzionano ancora meglio per prevenire l’infezione – continua la professoressa Francisci – inoltre, hanno una protezione molto lunga, da sei mesi ad un anno e, a differenza degli altri trattamenti, non vengono iniettati per via endovenosa, ma per via intramuscolare”.
La prescrizione di Evusheld è affidata ai centri autorizzati da ciascuna Regione ed è sottoposta a registro di monitoraggio AIFA, mentre la selezione dei pazienti è affidata ai medici di medicina generale ed ai centri specialistici di riferimento che li hanno in cura.
“Questo tipo di monoclonale – conclude la professoressa – dovrebbe essere efficace per tutti i tipi di varianti, gli studi sono in corso”.
La notizia dell’uso del primo farmaco di prevenzione del Covid in Umbria è stata data dalla Regione Umbria contestualmente alla diffusione del bollettino settimanale sui contagi elaborato dal nucleo epidemiologico regionale.
La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra la tendenza alla stabilizzazione rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 23 marzo è pari a 1.549: questi i dati del report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale comunicati dall’assessore alla Salute, Luca Coletto. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni diminuisce attestandosi ad un valore di 0,98.
L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età conferma tassi superiori alla media regionale per la popolazione tra 3 e 44 anni: in particolare la popolazione i 6 e 13 anni raggiunge incidenze superiori ai 2500 casi x 100.000 abitanti. Tutte le classi di età mostrano una tendenza alla stabilizzazione dei valori e tutti i Distretti sanitari hanno l’incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti.
Rispetto alla settimana precedente si osserva un leggero aumento nell’impegno ospedaliero regionale soprattutto a carico dell’area medica (al 23 marzo 203 ricoveri di cui 4 in terapia intensiva). Nella settimana tra il 14 e 20 marzo si registrano 15 decessi.