Città di Castello tra i protagonisti della nuova campagna digitale del Ministero della Cultura, alla scoperta dei borghi italiani con leggende e aneddoti fantasiosi
Il fantasma della Sora Laura, la leggenda più suggestiva di Città di Castello, diventa un cartone animato per promuovere il turismo lento e di prossimità nei borghi italiani.
Il video in questione – realizzato dall’hub piacentino ‘That’s Motion’ e vincitore del contest lanciato dal Ministero della Cultura – ha per protagonisti spiriti arcani, diavoli, streghe e folletti di alcune località italiane. La clip, lanciata sui canali social ufficiali del MiC, si apre proprio con Città di Castello, “borgo” umbro dove il fantasma di Sora Laura si aggira a Palazzo Vitelli alla Cannoniera, rea di aver fatto scomparire i suoi amanti.
Nel video sono presenti anche altre animazioni: si prosegue con Bosa, la coloratissima cittadina sarda che ogni anno per il Carnevale si popola di uomini travestiti da donna, Castelrotto (Bolzano), animata dalle campane che intonano bislacche ninna nanne per imbonire gli spiriti di streghe tormentate, e poi ancora con Squillace, cittadina calabrese fondata da Ulisse di ritorno dalla guerra di Troia, dove soffia sempre il vento e Bobbio, dove c’è il famoso ponte “costruito” dal diavolo.
“I Borghi Animati: l’Italia come non l’avresti mai immaginata” è il progetto vincitore di Viaggio in Italia, contest lanciato dal Ministero della Cultura, in collaborazione con Invitalia, per promuovere il turismo lento e di prossimità nei borghi italiani, attraverso una modalità di racconto digitale e innovativa. Il progetto è stato selezionato da una commissione cha ha raccolto oltre 1.200 proposte. Le illustrazioni, realizzate da 20 autori tra i più attivi della scena italiana (nel caso di Città di Castello i disegni sono di Silvia Reginato), prendono spunto da leggende, storie antiche e tradizioni popolari legate a ciascun territorio. Un viaggio digitale che, attraverso opere statiche e animate, sui profili social e negli spazi digitali del MiC, proporrà agli internauti percorsi inediti tra i borghi italiani durante tutta l’estate.
La storia di Sora Laura
La storia di Sora Laura risale al 1500, quando il palazzo alla Cannoniera – attuale sede della Pinacoteca – fu fatto costruire in occasione delle nozze del condottiero Alessandro Vitelli con la nobile Angela Paola dei Rossi. Dopo poco tempo questo convinse la moglie a trasferirsi a Palazzo Vitelli a San Giacomo, con l’intento di riservare la Cannoniera alla sua amante Laura. Qui la bellissima giovane trascorreva le giornate ricamando fazzoletti, in attesa del ritorno di Alessandro. Ma i periodi di separazione dal condottiero tifernate erano molto lunghi e frequenti e la giovane iniziò a soffrire di solitudine.
Si racconta infatti che un giorno, quando vide passare sotto la sua finestra un cavaliere, Laura fece cadere a terra uno dei suoi fazzoletti per attirare l’attenzione dell’uomo, che alla fine diventò suo amante. Temendo però che Alessandro la scoprisse, decise di eliminare quel compagno di letto che continuava a recarsi a palazzo clandestinamente, pianificando per lui una morte terribile: lo fece cadere in una botola con il fondo ricoperto di lame. Il cavaliere fu solo il primo di una serie di uomini che la Sora Laura adescò e sedusse, tutti finiti trafitti da quella trappola mortale.
Questa “abitudine” ebbe fine quando la moglie di Vitelli, dopo aver scoperto il tradimento del marito, decise di vendicarsi assoldando un sicario e facendo uccidere la sua rivale. Da qui nasce la leggenda del fantasma della Sora Laura, che sarebbe rimasto intrappolato nel palazzo, in cerca di perdono e redenzione per le crudeltà commesse.