Ex-Zuccherificio tra i temi trattati ieri a Foligno in sede di Consiglio Comunale. Flagiello risponde alla Filipponi - Tuttoggi.info

Ex-Zuccherificio tra i temi trattati ieri a Foligno in sede di Consiglio Comunale. Flagiello risponde alla Filipponi

Redazione

Ex-Zuccherificio tra i temi trattati ieri a Foligno in sede di Consiglio Comunale. Flagiello risponde alla Filipponi

Mer, 27/06/2012 - 18:45

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di Fabio Muzzi

Flagiello risponde alla Filipponi su area ex-Zuccherificio
Risale ai primi di aprile l’interrogazione che Stefania Filipponi di Impegno Civile pose al sindaco di Foligno in merito al progetto di riqualificazione della zona dell’ex-Zuccherificio proposto dalla Coop e dall’illustre architetto Gae Aulenti. Durante il consiglio comunale che si è svolto ieri, è stata affrontata anche tale questione e Joseph Flagiello, in un lungo intervento, ha anticipato oralmente la risposta che verrà fornita in forma scritta alla coordinatrice di Impegno Civile.
Quanto scrisse la Filipponi è presente nell’articolo uscito su Tuttoggi in seguito alla conferenza di Impegno civile (leggi articolo). In breve furono poste 16 questioni al sindaco Mismetti. Tra i vari punti, riassumiamo quelli di maggiore risalto. Riguardo alle torri chiedeva se il progetto necessitava di una nuova approvazione da parte del Consiglio Comunale, dato che non previsto dal piano regolatore. Sulla qualità dell’aria chiedeva se era stato tenuto in considerazione ogni aspetto legato all’aumento del traffico, compreso l’annoso problema delle polveri sottili. Se l’integrale copertura delle superfici di collegamento non fosse finalizzata ad eludere i limiti previsti dalla scheda d’ambito. Dove verrebbe posto il supermercato Tigre in ipotesi di accoglimento del ricorso presentato da Magazzini Gabrielli. Infine, se il piano attuativo è stato sottoposto al preventivo parere delle competenti Soprintendenze e degli uffici regionali per i beni ambientali anche in riferimento alle due torri e alla passarella di collegamento con il centro storico.
La risposta è stata snocciolata dall’assessore Flagiello che, punto per punto, ha analizzato tutte le questione. L’assessore ha innanzitutto affrontato il tema più caldo, riconoscendo che le due torri non sono conformi al piano regolatore e che così come stanno le cose sarà necessaria l’approvazione di una deroga in sede di consiglio comunale. In seguito ha trattato il tema della nuova viabilità, affermando che non vi sarà interferenza fra quella del quartiere e la circonvallazione. Per quanto concerne invece la viabilità di Prato Smeraldo, questa sarà oggetto di un ulteriore stralcio. Quanto alla fidejussione sarà di circa 5.650.000 euro. Sul tema del pericolo di un ulteriore svuotamento del centro storico, Flagiello ha annunciato ulteriori investimenti, tra cui l’assegnazione di somme a fondo perduto pari al 30% dell’investimento a chi investirà entro le mura folignati. Sull’altezza delle torri la sovrintendenza si esprimerà in merito solo nel momento in cui sarà adottato lo stralcio relativo, come un ulteriore stralcio avrà come oggetto la passerella che collegherà il complesso al centro città.
Naturalmente la coordinatrice di Impegno Civile attenderà di vedere le risposte scritte prima di commentarle, ma già dalle espressioni del suo volto sembra che ci siano state diverse risposte che non l’abbiano soddisfatta, per il momento si è limitata a definire il progetto presentato una mera “operazione di marketing”.
Gubbini sul futuro delle sedi Inail, Inps e Inpdap
In seguito ha preso la parola il consigliere comunale del Pd, Paolo Gubbini, che ha presentato ieri, una mozione urgente per impegnare sindaco e Consiglio ad attivare i canali istituzionali per sollecitare gli enti interessati (Inps, Inail ed anche l’Inpdap) a verificare la possibilità di permanenza della sede Inps nel centro storico o in alternativa a creare un polo unico del welfare. La mozione non è stata peraltro discussa dall’assemblea perché dopo l’esame di alcuni punti la seduta è stata sciolta per la mancanza del numero legale.
Nel documento Gubbini ricorda che “in sede di Consiglio comunale è emersa la volontà di mantenere gli uffici pubblici al centro della città e che le precedenti amministrazioni comunali avevano previsto la riunificazione degli Enti del welfare Inail, Inps e Inpdap in un unico sito e alla stessa Inps l’amministrazione comunale ha proposto l’utilizzo di Palazzo Barnabò come sede con esito negativo”. Nella mozione il consigliere fa riferimento al fatto che “i piani industriali di tali enti previdenziali prevedono la razionalizzazione dei servizi e le prestazioni similari sul territorio” e che “l’Inps ha pubblicato un bando allo scopo di reperire locali idonei per la sua nuova sede in sostituzione degli attuali uffici di via Umberto I a favore di una sede decentrata (zona San Magno 2) di proprietà dei privati”. Gubbini sottolinea inoltre che “l’Inail nell’area dell’ex centro fiera sta costruendo un edificio di dimensioni tali da ospitare anche la sede dell’Inps e l’eventuale attivazione della sede locale Inpdap. La scelta del luogo è servita da un ampio parcheggio, sebbene non sia nel centro storico, è favorita dalla vicinanza allo stesso, alla stazione ferroviaria e non ultima alla sede dell’Agenzia delle entrate. In questo momento di forte crisi economica il Governo centrale e le amministrazioni tutte stanno effettuando una revisione delle spese – osserva Gubbini -nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi e del risparmio. La scelta di riunificazione permetterebbe di riconvogliare la somma di denaro nel patrimonio pubblico per l’affitto che l’Inps verserebbe all’Inail anziché destinarlo ad un privato”. Nella mozione si afferma, tra l’altro, che la riunificazione in un unico polo delle funzioni previdenziali strettamente connesse tra di loro permetterebbe agli utenti un risparmio di tempo favorendo ed ottimizzando le risposte, le risorse e i servizi”. Sulla base di queste considerazioni si chiede, tra l’altro, di convocare delle audizioni in commissione dei rappresentanti regionali degli enti interessati e di coinvolgere le forze politiche, sociali, economiche, di categoria e sindacali.

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