Prima l’udienza in tribunale, poi il faccia a faccia tra sindacati e commissari. E’ stata una lunga giornata per la ex Pozzi di Santo Chiodo, che sembra aver riacceso un po’ le speranze dei circa 300 lavoratori impiegati nei poli produttivi della ghisa (Ims) e dell’alluminio (Isotta Fraschini). Le novità più immediate riguardano la prima azienda, per la quale è stato deliberato lo stato passivo esecutivo che dovrebbe permettere ai creditori privilegiati, gli stessi dipendenti, di recuperare, almeno in parte, le loro spettanze (TFR e stipendi arretrati). Una pronuncia analoga era attesa anche per Isotta Fraschini ma l’udienza è stata aggiornata, sembrerebbe per un vizio di forma, al prossimo 14 luglio.
Cigs verso la proroga – La seconda parte del ‘match’ si è invece giocata direttamente nello stabilimento di Santo Chiodo dove, intorno a mezzogiorno e mezzo, è andato in scena un faccia a faccia tra i tre commissari straordinari Franceschini, Sogaro e Manfredi e i delegati sindacati ed Rsu. Un incontro che avrebbe aver riportato un minimo di serenità tra le tute blu, visto che sembra già ben avviata la procedura per rinnovare la cassa integrazione straordinaria, in scadenza l’8 luglio, per un altro anno.
Trattative in corso – Un tempo che, stando alle parole dei commissari, potrebbe essere sufficiente per condurre in porto le trattative con imprenditori interessati a mettere le mani sugli stabilimenti spoletini prima che venga dichiarato il fallimento di questi ultimi. L’identità di questi investitori è tuttora top secret, ma sull’esistenza di una trattativa non sembra esservi dubbio.
Appello alla politica – In ogni caso, per tutelarsi da ogni evenienza, sindacati ed Rsu avrebbero chiesto di firmare le carte per il rinnovo della Cigs il prima possibile ed evitare così l’ipotetico periodo di ‘buco’ durante la transizione. Il loro appello è rivolto anche alla politica regionale che, si augurano, dopo il riassetto dei massimi organi istituzionali dovuto alle elezioni regionali possa ricominciare ad interessarsi da vicino ad una vicenda che si trascina ormai da quattro lunghi anni.
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