Ha raggiunto davvero il culmine lo stato di abbandono dell’ex ospedale di Città di Castello. Soli pochi giorni fa, infatti, è crollata anche parte del tetto della zona prospiciente via Santa Caterina (foto articolo), fatto che fa pensare ad una non completa messa in sicurezza dello stesso e delle zone limitrofe dove vi sono parcheggio e transito di cittadini e auto.
Un “cedimento”, dunque, che va a stridere con la determinazione dirigenziale n° 11246 del 30/10/2017, da parte della Regione Umbria, in cui si dichiara che è stata effettuata una “revisione generale dell’intero manto di copertura e messa in sicurezza dei coppi pericolanti scivolati a ridosso degli sporti di gronda”, con l’affidamento di lavori di somma urgenza, direttamente dall’ente regionale, per un importo di oltre 43.500 euro per la messa in sicurezza dello
stabile.
Il degrado dell’edificio, di proprietà della Regione Umbria, si protrae ormai dal 2000, anno di trasferimento dell’ospedale nella sua attuale sede. Da anni si rincorrono proposte per la sua riqualificazione, non ultima quella dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, la quale ha approvato una mozione per favorire un accordo di programma Comune-Asl finalizzato alla riqualificazione della struttura realizzandovi una ‘Cittadella della salute’.
Ma nella zona dell’ex ospedale sono presenti anche altri cantieri, tra cui quello del restauro della ex Chiesa della Carità per il quale risultano tolti dall’utilizzo circa 9 parcheggi riservati ai non residenti in Largo Muzi. Il perdurare dei lavori nell’edificio sacro, o per lo meno dell’occupazione degli spazi di sosta, sembrerebbero prolungarsi nei tempi rispetto a quanto indicato nel cartello di cantiere, che indica la fine dell’opera in 240 giorni a partire dal 5 giugno 2017. Di conseguenza detta carenza di parcheggi risulta assai sentita dai residenti della zona D e dai lavoratori.
Il neo consigliere comunale di Tiferno Insieme Vittorio Vincenti ha annunciato un’interrogazione alla giunta tifernate per sapere: “se è intenzione dell’amministrazione comunale procedere ad una richiesta di ulteriore messa in sicurezza dell’ex ospedale e intimare la stessa Regione a utilizzare fondi di emergenza per evitare che il crollo del tetto prosegua, limitando le possibilità di un recupero economicamente vantaggioso dello stabile e un conseguente ulteriore danneggiamento di un edificio storico; se i rischi connessi al transito e al parcheggio risultino scongiurati da parte dei tecnici della Regione Umbria; infine si chiede di avere notizie circa i tempi dei lavori presso la ex-chiesa della Carità e sulla prevista la riconsegna dei parcheggi di Largo Muzi al pubblico utilizzo”.