Umbria | Italia | Mondo

Ex Novelli, oggi si ritenta il dialogo al Mise | Lavoratori spaccati | Parla il ministro Calenda

Si ritenta il dialogo questa mattina al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza che riguarda le società ex Gruppo Novelli, oggi in capo al gruppo iGreco ed in particolar modo alla Alimentitaliani srl.

Al Mise, infatti, per questa mattina alle 13 è stato convocato un incontro alla presenza delle organizzazioni sindacali e della proprietà. Sembrano disponibili al dialogo i rappresentanti della famiglia Greco, nonostante il pugno duro adottato negli ultimi giorni. Dopo l’ultimo incontro, venerdì scorso, infatti, la Alimentitaliani in una nota aveva spiegato di essersi presentata al Mise, chiamata dal dottor Castano, “solo ed esclusivamente per rispetto istituzionale nei confronti dello stesso” ma che di fatto era ormai scaduto l’ultimatum che era stato dato ai sindacati.

>> Vertenza Gruppo Novelli, tutti gli articoli

A Terni sciopero e politica attiva

Intanto a Terni, tra i dipendenti amministrativi, procede lo sciopero ad oltranza a cui però non tutti hanno aderito. Mentre ieri pomeriggio una delegazione si è presentata in consiglio comunale (qui l’articolo), il quale durante la seduta ha approvato un atto di indirizzo in cui si chiede di “far chiarezza su un piano industriale che assicuri un futuro certo e positivo, di utilizzare tutti i percorsi per l’accesso agli ammortizzatori sociali in grado di far fronte alla situazione contingente, attivando ogni salvaguardia per la tutela dei lavoratori e di fornire tutti gli elementi per valutare l’iter per le procedure concorsuali pendenti al Tribunale di Castrovillari, per acquisire certezze per l’adempimento delle obbligazioni assunte e per l’equilibrio delle procedure, elementi essenziali per ogni garanzia relativa al quadro complessivo della vicenda”. Un incontro, quello a palazzo Spada, che ha fatto seguito all’appuntamento di lunedì pomeriggio con il giudice fallimentare Nicolì, delegato al concordato preventivo che era stato omologato nel 2013 per il Gruppo Novelli.

Occupazione a Latina, produzione ad Amelia | A Spoleto 3 turni di lavoro

Le proteste, però, non riguardano solo Terni. A Cisterna di Latina la fabbrica (dove con il marchio Interpan è attiva la linea di panificazione) è occupata dai lavoratori, che sono stati raggiunti dalle lettere di licenziamento: 20 sono gli esuberi che l’azienda aveva già annunciato, di cui 16 operai, 3 impiegati e 1 quadro. Licenziamenti che secondo il senatore del M5s Stefano Lucidi, che ha presentato una nuova interrogazione parlamentare sulla vertenza Novelli, rappresentano il fallimento del tavolo al Mise e soprattutto dell’Unità di crisi coordinato da Giampietro Castano.  L’attività nel Lazio quindi è attualmente ferma, con tutta la produzione spostata ad Amelia. Qui, anche viste le imminenti festività pasquali, la produzione è invece a pieno regime sia per il pane che per le pizze di Pasqua.

Ed ancora di più si lavora a Spoleto e più in generale nel settore avicolo, quello che fa capo alla Fattorie Novelli. Nei siti preposti (Spoleto ma anche Casalta di Amelia) ieri sono arrivati infatti nuovi pulcini, raggiungendo quota 100mila, che entro tra mesi saranno pronti per produrre uova. Un segnale importante per l’attività dell’azienda, che quindi sembra investire sul settore. Tanto che da ieri a Spoleto si lavora su tre turni, segno che il lavoro – in questo che solitamente è uno dei periodi di maggiore vendita nella grande distribuzione – non manca. “In questo momento si stanno vendendo numeri importanti” spiegano alcuni lavoratori.

Divisioni tra impiegati e operai

I punti di vista tra chi è toccato dai tagli e chi lo è solo in modo marginale e soprattutto tra impiegati ed operai sembrano essere opposti sul comportamento della nuova proprietà. C’è una strategia a monte per mettere gli uni contro gli altri? Forse. Ma è pur vero che da sempre i punti di vista tra chi ha un contratto agricolo e chi no sono distanti. Ed il fatto che gli operai non scioperino per i tagli degli impiegati non sembra essere poi così strano. “Non possiamo permetterci scioperi in questo periodo in cui c’è molto lavoro, ci daremmo la zappa sui piedi” commenta un lavoratore. Mentre un’operaia si lascia sfuggire che “nel 2012 quando noi abbiamo scioperato gli impiegati non fecero altrettanto“.

Insomma, i lavoratori sembrano essere divisi tra loro, con frizioni anche con e nei sindacati. Anche perché il piano di esuberi della Alimentitaliani non tocca gli operai, tranne per  quanto riguarda Latina. Anche sul fronte ipotizzato dei tagli agli scatti di anzianità la partita è diversa. Per gli operai del settore agricolo lo scatto massimo è di meno di 60 euro, mentre per gli impiegati si parla di più del doppio (e più del triplo a seconda dei settori). Con cifre che sarebbero molto più alte per gli amministrativi di Terni. Ognuno, insomma, guarda ai propri interessi. E a beneficiare delle divisioni è senza dubbio la proprietà.

Sessanta giorni per il piano di rilancio di Alimentitaliani

In questo scenario anche l’ammissione, anticipata da Tuttoggi.info, – da parte del Tribunale di Castrovillari – al concordato preventivo per la Alimentitaliani (mentre rimane aperto anche quello a Terni per il Gruppo Novelli, ormai scatola vuota piena solo di debiti) viene visto in modo diverso. E c’è quindi chi lo giudica con favore.

L’unica certezza è che la società guidata da Saverio Greco dovrà entro 60 giorni (salvo proroghe) “presentare la proposta, il piano e integrare la documentazione con quella prevista dall’art. 161 commi II e III legge fallimentare ovvero depositare domanda ex art. 182 bis comma I l.fall.”. Insomma entro due mesi si dovrebbe conoscere il piano di rilancio delle aziende che fino a dicembre facevano parte del Gruppo Novelli. Con l’obbligo inoltre, disposto dai giudici, di depositare ogni 20 giorni una breve relazione informativa sulla gestione corrente, con l’elenco delle più rilevanti operazioni compiute, di informare sempre ogni 20 giorni sulla situazione patrimoniale aggiornata e sull’elenco dei creditori, con la data in cui è sorto il credito, e dei pagamenti effettuati. Inoltre la Alimentitaliani dovrà effettuare un report specifico su ciascuna significativa operazione industriale e/o finanziaria, quando si verifica.

Sempre che nel frattempo non arrivino novità eclatanti: sul fronte legale sono state avviate infatti varie azioni, finalizzate anche alla revoca dell’atto di vendita delle aziende ex Novelli alla Alimentitaliani.

Parla il ministro dello Sviluppo economico Calenda

(Aggiornamento alle 16:20) Il ministero dello Sviluppo economico sta cercando di promuovere una mediazione tra sindacati e proprietà per rilanciare le società ex Gruppo Novelli: lo ha detto poco fa il ministro Carlo Calenda, che alla Camera dei deputati ha risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Adriana Galgano.

“Non ripercorro tutte le tappe già ricordate. Oggi, dopo lunghe trattative, – ha spiegato il titolare del Mise – le parti sociali e i rappresentanti del Gruppo IGreco non hanno ancora trovato un’intesa in grado di dare prospettive stabili al Gruppo. Il piano industriale presentato dalla nuova proprietà prevede, oltre a interventi di efficientamento e recupero di produttività, importanti investimenti per un totale di oltre 30 milioni di euro, destinati al rifacimento degli impianti, allo sviluppo della capacità produttiva e al recupero di attività precedentemente dismesse. La riorganizzazione proposta dall’azienda, modificata anche col contributo delle istituzioni presenti ai tavoli di trattativa, oltre che delle stesse organizzazioni sindacali, potrebbe consentire di dare prospettive economiche e occupazionali positive. Il Ministero sta proseguendo in questi giorni l’opera di mediazione tra le parti, nella ricerca di un accordo che ha l’obiettivo di favorire l’attuazione di un piano industriale che offra possibilità concrete di rilancio. Per queste ragioni, il Mise sta invitando le parti a individuare un ragionevole punto di intesa, coerente con il piano industriale presentato dalla nuova proprietà, che consenta di tutelare al meglio l’occupazione, riorganizzare un’azienda governata da anni in modo improprio, dare il via al piano di investimenti previsto, e soprattutto sviluppare nuovi prodotti e nuovi mercati. Se si troverà rapidamente l’auspicata intesa, il Mise, insieme alle regioni e alle comunità locali interessate, non mancherà di supportare, nell’ambito delle normative nazionali e comunitarie, un importante piano industriale. In merito alla richiesta dell’interrogante di fare chiarezza sulla cessione della ex Novelli, preciso che le conoscenze del Mise sono riferite a quanto gli organi di gestione e controllo del gruppo hanno pubblicamente evidenziato, anche nel corso degli incontri svolti. Sulla base di questa informazione e degli atti formali compiuti presso gli organi amministrativi e giudiziari competenti, il Ministero non ha elementi di contestazione dell’operato. Il ricorso al giudice di alcuni creditori e di alcuni azionisti della Novelli sarà certamente l’occasione per quei chiarimenti che da alcune parti si invocano, ma che non sono in alcun modo nelle disponibilità e responsabilità del ministero dello Sviluppo economico”.

Nella sua replica, l’onorevole Galgano (Civici e Innovatori) ha spiegato che “quella del gruppo ex Novelli, ceduto forzosamente alla famiglia Greco e alla società Alimentitaliani srl, rischia di diventare l’ennesima vertenza umbra di lungo periodo. Per questo, ministro Calenda, le chiediamo di intervenire per arrivare ad una rapida conclusione e per fare in modo che la nuova proprietà rispetti quanto previsto dall’accordo di cessione. Non vorremmo trovarci di fronte ad un altro caso ex Merloni, vertenza che dura da ben nove anni, i cui operai sono ancora in cassa integrazione e per i quali non si è riusciti, nonostante i 100 milioni impiegati, a incentivare un’occupazione stabile”.

“Noi di Civici e Innovatori – ha proseguito – vogliamo invitarla, visti gli ottimi risultati ottenuti sul fronte delle esportazioni, ad occuparsi direttamente di questa vertenza in cui sono coinvolti 500 operai, di cui 300 in Umbria, in territori fortemente penalizzati anche dal terremoto. Le chiediamo un intervento diretto perché, seguendo diverse vertenze in atto, ci rendiamo conto che troppo spesso alle risorse investite dal Governo, e quindi dai contribuenti, non corrispondono risultati in termini di occupazione e ripresa della produzione. Nel caso specifico della ex Novelli, continueremo, quindi, a seguire la vicenda e a sollecitare una conclusione rapida nel rispetto di quanto previsto dall’accordo”.