Alessia Chiriatti
Si sono uniti i presidenti della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e delle Marche, Gian Mario Spacca, per avviare un'iniziativa legislativa urgente ed interpetare al meglio la legge Marzano: il tutto per provare a risolvere la vicenda della ex Merloni, ad oggi in amministrazione straordinaria, i cui lavoratori hanno visto riconfermarsi la cassa integrazione straordinaria. La Marini e Spacca hanno a tal proposito inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico letta, al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato e ai parlamentari delle due regioni. A dare il via all'iniziativa proprio i due presidenti, dopo un incontro presso il comune di Fabriano: presenti anche i due assessori regionali all'industria delle Marche, Sara Giannini, e dell'Umbria, Vincenzo Riommi, l'imprenditore Giovanni Porcarelli titolare della JP Industries e il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. L'incontro è stato organizzato per fare il punto della situazione a seguito dell'annullamento della cessione della ex Merloni all'imprenditore Porcarelli, secondo quato stabilito dal Tribunale di Ancona.
Nella lettera, i due presidenti scrivono: “E' forte la preoccupazione per il rischio connesso agli evidenti riflessi sulla continuità dell'attività produttiva emersa dalla definizione della procedura commissariale della A. Merloni. Tale procedura prevede la rioccupazione di 700 lavoratori garantiti dalla J&P Industries spa e la situazione attuale sta causando il blocco di progetti di sviluppo industriale nei quali si prevedono ulteriori posti di lavoro quantificabili in oltre 200 unità. E' evidente inoltre l'impatto negativo che tale vicenda riversa sulle imprese e sui lavoratori dell'indotto. In questo senso si ritiene urgentissima l'adozione di un atto normativo che abbia efficacia immediata con l'obiettivo di mettere in sicurezza l'iniziativa industriale derivante dalla procedura della Antonio Merloni spa”. A questo scopo Spacca e Marini hanno anche richiesto un incontro urgente al presidente Letta, al ministro Zanonato e ai parlamentari per approfondire tale delicatissima situazione che, conclude la lettera, “rischia di penalizzare pesantemente i territori di Umbria e Marche già fortemente coinvolti dagli effetti della crisi economica ed occupazionale”.
I dati – Intanto è di oggi la dichiarazione di Mario Bravi, segretario generale della Cgil Umbria, il quale, tramite l'Osservatorio Cgil nazionale, ha dichiarato che “la fuoriuscita dalla crisi indicata da più parti non si vede. Anzi, l'Umbria è nel 2013 la prima regione per l'aumento del numero di aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di concessione della Cigs, +66,67%”. I lavoratori in cassa integrazione inoltre sono 17.718, più i circa 8mila non coperti dalla Cig in deroga, superando così la cifra complessiva di 25 mila.
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