Dichiarato lo stato di agitazione dopo la proposta di Ixigest che prevede una forte riduzione dei compensi dei dipendenti Hoist
“Totalmente inaffidabile e irricevibile”: così Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uilcom Uil bollano il piano industriale presentato da Ixigest, la società pronta ad acquisire il ramo d’azienda spoletino di Hoist Italia, la ex Maran. Venerdì mattina in Regione, infatti, si è svolto l’incontro – alla presenza dell’assessore regionale Michele Fioroni – tra le organizzazioni sindacali, Hoist Italia ed Ixigest convocato proprio per la presentazione del piano industriale dopo il primo tavolo una decina di giorni fa.
Qualora la vendita andasse in porto, il piano dovrebbe garantire il lavoro e l’occupazione esistente ad oggi sia su Spoleto (che ha 149 lavoratori) che nella sede di Craiova (che conta 95 dipendenti e che risulta essere totalmente sotto in centro di costo di Spoleto).
“Le organizzazioni sindacali – evidenziano in una nota, a firma di Simona Gola, Cristina Taborro, Paolo Pierantoni e Maria Ermelinda Luchetti – ritengono unitariamente che il piano proposto è totalmente inaffidabile e irricevibile. Inaffidabile perché non ci sono certezze del mantenimento delle lavorazioni delle committenti; irricevibile per ciò che concerne la richiesta di riduzione del costo del lavoro: ritornare alle retribuzioni dell’accordo del 2018, ovvero taglio del -15% della retribuzione base, rinuncia del livello di inquadramento attuale (uno indietro – per alcuni 2 o 3) rinuncia agli scatti di anzianità maturati.
Le OO.SS. – proseguono – considerano unitariamente vergognosa la richiesta da parte di Ixigest e in misura ancora maggiore da parte di Hoist Italia srl che avvia una procedura di cessione di ramo di azienda totalmente a carico delle lavoratrici e dei lavoratori. Rigettando categoricamente tali richieste si è chiesto di fornire un piano riorganizzativo che garantisca occupazione e redditi”.
L’assessore Fioroni ha dunque riconvocato tutte le parti per il 31 luglio alle ore 15 per ricevere, unitamente ai sindacati, le risposte e le proposte necessarie a garanzia di lavoro e occupazione. “Siamo coscienti del fatto – concludono i sindacati di categoria – che il settore del recupero crediti conto terzi non offra particolari certezze future nel medio/lungo periodo, ma chiedere oggi accordi sindacali che prevedano retribuzioni sotto la soglia di povertà è sintomo solo di arroganza e non di capacità imprenditoriale. A seguito dell’assemblea e d’intesa con le lavoratrici ed i lavoratori, le oo.ss. dichiarano lo stato di agitazione e si riservano di intraprendere tutte le azioni sindacali necessarie che verranno comunicate nei tempi previsti”.