L’area ex Fiat di Spoleto è stata acquistata all’asta per un importo superiore al mezzo milione di euro. E’ così a una svolta il futuro dell’immobile di via Cacciatori delle Alpi che per anni ha ospitato la Caserma dei Vigili del fuoco, finito nel 2010 al centro di una inchiesta giudiziaria che in qualche modo segnò l’interruzione dei lavori di recupero dello stabile.
Area ex Fiat acquistata all’asta
Poco trapela sulle procedure di vendita (il giudice fallimentare è il dottor Simone Salcerini, delegato alla vendita il dottor Paolo Burini), se non che all’asta hanno partecipato 2 imprese interessate a rilevare il manufatto che partiva da un prezzo minimo di 487mila euro.
Il fabbricato ha una destinazione mista (residenziale, uffici e commerciale) per un totale di 4.044 metri quadrati su tre piani di cui sono state realizzate le strutture portanti e parte della tamponatura esterna.
L’opera di recupero dell’immobile era stata autorizzata anche dalla Sovrintendenza alle belle arti purché venisse salvaguardata la facciata principale di interesse storico-architettonico.
Ex Fiat e l’inchiesta finita in una bolla di sapone
Come si ricorderà, siamo al giugno 2010, l’area venne sequestrata dalla Procura della Repubblica a seguito di una attività di indagine che aveva preso i primi passi su un esposto di un costruttore locale e seguiva l’analoga attività giudiziaria avviata sul palazzo della Posterna.
Iniziativa che creò profondo malumore negli uffici tecnici comunali che avevano rilasciato le varie licenze.
Il nodo del contendere era se ci fosse o meno l’interesse pubblico nell’iniziativa mista (pubblico-privato) inserita nel Contratto di quartiere in cui era fissata la realizzazione di un compresso residenziale e commerciali con parcheggi.
Nel seguente processo si registrò lo “scontro” tra le perizie – Augenti e Locascio per la Procura da una parte, l’architetto Bruno Mario Broccolo per le difese dall’altra – si risolse in favore degli 8 imputati (2 dirigenti e 1 funzionario comunali, due progettisti e 3 imprenditori) assolti tutti con formula piena “perché il fatto non sussiste”. La sentenza di assoluzione fu emessa l’8 marzo 2015 dal giudice Delia Anibaldi. Venne quindi chiarito che il manufatto di Via Cacciatori delle Alpi e i requisiti assegnati per la ristrutturazione non avevano nulla a che fare con quanto era stato invece stabilito per la Posterna.
Acquistata ex Fiat, lavori nel 2021
Ad aggiudicarsi l’asta potrebbe essere una società della capitale che entro gennaio prossimo dovrà versare a conguaglio la cifra dichiarata in fase di aggiudicazione. Salvo imprevisti, a quanto trapela, i lavori di recupero potrebbero quindi partire già dalla metà del prossimo 2021.
Per questa parte della città del festival, a ridosso delle mura urbiche, si tratta sicuramente di un recupero importante visto che l’enorme manufatto da anni era abbandonato a se stesso.
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