Continua l'angoscia di mamma Palmira, intervistata ancora da "Chi l'ha visto?" | La mattina del 30 aprile il 37enne sarebbe passato davanti al bar di Casacastalda interagendo con la proprietaria, è l'ultimo avvistamento
Sono ormai passati 27 giorni dalla scomparsa di Eugenio Capoccia. Del 37enne di Casacastalda (Comune di Valfabbrica), non si hanno notizie dal 30 aprile scorso, quando è scappato di casa dopo la breve uscita della madre verso la panetteria.
Mamma Palmira a “Chi l’ha visto?”
E proprio mamma Palmira, ieri sera (26 maggio) a “Chi l’ha visto?”, è tornata a parlare di quel figlio “buono e rispettoso di tutti, che non farebbe mai male a nessuno”, sfogliando le sue foto da piccolo e tentando ancora una volta – rivolta alla telecamera – di convincerlo a telefonare per far sapere le sue condizioni di salute.
I momenti difficili e i precedenti allontanamenti spontanei
Eugenio Capoccia dopo la maturità si era iscritto alla facoltà di Ingegneria civile ad Ancona. Superati ben 14 esami si era “arenato” con ‘Analisi’, prova così ostica che lo convince a lasciare l’Università e buttarsi in piccoli lavori. A questa prima “crisi” si aggiunge anche la perdita dell’amato padre, che lo rende ancora più fragile. Da qui il 37enne comincia ad allontanarsi spesso da casa.
“Una volta mi aveva chiamato perfino da Barcellona – ha raccontato la mamma – dicendomi di aver trovato lavoro in una biglietteria delle giostre. Nonostante si allontanasse senza preavviso si faceva sempre sentire dopo qualche giorno”. Stavolta, però, il silenzio dura da quasi un mese.
“Spero ci sia un angelo che lo protegga”
La disperata e sofferente Palmira ha provato anche a fare varie ipotesi: “Potrebbe essersi diretto al nord, in Austria magari, dove già è stato. Aveva detto di voler andare anche a Lourdes”. “Se ha incontrato qualche malintenzionato – ha aggiunto – spero ci sia un angelo che lo protegga”.
Segnalazioni non attendibili
A seguito del primo appello della madre a “Chi l’ha visto?” molte sono state le segnalazioni (risultate poi non attendibili), tra cui quella di una donna che pensava di aver visto Eugenio – un ragazzone di 1.90 che non passa certo inosservato – a Rimini con un paio di occhiali scuri.
L’unica certezza
Sul caso finora c’è un’unica certezza: la mattina del 30 aprile Eugenio Capoccia è infatti stato avvistato al bar di Casacastalda, dove ha perfino chiesto informazioni alla proprietaria su dove prendere il pullman per Gualdo Tadino. Una volta raggiunta questa meta (se davvero ci è arrivato), dalla stazione ferroviaria, potrebbe poi aver preso qualsiasi direzione verso Roma o Ancona. Va ricordato che il 37enne è anche senza documenti e senza cellulare.