Rimandati in grammatica. Non a settembre, ma nelle ore pomeridiane, quando i colleghi degli altri uffici comunali sono già a casa. E’ in queste ore, infatti, che dirigenti e dipendenti comunali che zoppicano un po’ con l’italiano dovranno lavorare per riparare agli errori commessi in questi anni. Riscrivendo su cartelli e targhe che indicano vie, strade e piazze cittadine, i nomi corretti, anche grammaticalmente.
I voti li ha messi il professor Carmine Camicia e il Consiglio (comunale, non di classe) non ha replicato: 11 voti favorevoli e altrettanti astenuti al suo ordine del giorno in cui bacchetta gli addetti alla segnaletica che a suo dire hanno fatto conquistare a Perugia la non certo ambita palma di “città analfabeta”.
Sempre il professor Camicia ha spiegato: nei toponimi composti il nome comune va scritto in minuscolo, quello proprio in maiuscolo (ad esempio, mar Mediterraneo); ma se il nome comune è parte integrante della denominazione (ad esempio Monte Bianco) allora tutto va scritto in minuscolo.
E dire che la Commissione toponomastica (che agisce con la consulenza di esperti e docenti universitari) indica puntualmente il nome corretto da riportare nei cartelli, comprese le maiuscole al posto giusto. Ma quelli degli uffici comunali niente, non sanno nemmeno “copiare” correttamente. E allora, ecco la punizione del prof Camicia: individuare i responsabili degli errori grammaticali, chi cioè in questi anni “ha continuato a non utilizzare correttamente la lingua italiana”; pretendere con immediatezza dai dirigenti preposti, che hanno impunemente consentito tali anomalie, che diano disposizioni ai dipendenti comunali “responsabili” di ripristinarle grammaticalmente, esclusivamente nelle ore non lavorative, dando loro anche un termine, al fine di non arrecare pure un danno economico all’ente.
Il prof Camicia, poi, ha chiesto che in classe (pardon, in Consiglio) venisse esposto in modo permanente un crocifisso, a testimoniare come anche la storia di Perugia sia ben ancorata alle radici cristiane. Ma a quel punto la campanella era suonata ed i consiglieri erano già tutti, zaino in spalla, a corso Vannucci.