Il mondo, e anche l’Umbria, piange Ennio Morricone, scomparso il 6 luglio 2020 a Roma. Il compositore premio Oscar era ricoverato in ospedale dopo una caduta in casa. Morricone ha scritto musiche per oltre 500 film, conquistando 6 nomination agli Oscar e vincendo una statuetta per la colonna sonora di The Hateful Height nel 2016, oltre all’Academy Award alla carriera nel 2007.
Nel 2012, Ennio Morricone era stato il protagonista del concerto di Natale ad Assisi, alla presenza dell’allora presidente del consiglio Mario Monti. “Nella suggestiva cornice degli affreschi di Giotto, la sua musica invase e abbracciò i cuori e l’anima di chi ebbe il privilegio ascoltarlo“, il ricordo di padre Enzo Fortunato. “Per il gran finale scelse uno dei suoi brani più celebri, ‘Gabriel’s Oboe’ tratto dalla colonna sonora del film ‘The Mission’, che alla vigilia del concerto definì ‘quello che più di tutte rappresenterebbe la vita e la storia di San Francesco’“.
Ennio Morricone e San Francesco: un legame speciale
Il musicista premio Oscar si era esibito ad Assisi, nella Basilica di San Francesco, e pochi mesi dopo aveva disegnato la copertina della Rivista San Francesco del numero di gennaio in vendita in tutte le edicole. Un pentagramma con le note esclusive di una canzone dedicata al Santo di Assisi. San Francesco per il compositore è “il più importante Santo italiano che merita tutta la nostra ammirazione per la sua modestia e per il suo sacrificio”.
“Una grande profonda emozione veramente, essere in quella Basilica è certamente un fatto fondamentale. San Francesco è per me quello che veramente tra tutti considero il più importante santo Italiano”, aveva detto Ennio Morricone, considerando la copertina un tributo al “più importante Santo italiano che merita tutta la nostra ammirazione per la sua modestia e per il suo sacrificio“.
Il Maestro Morricone era tornato ad Assisi anche nel 2014, in occasione della rassegna Primo Piano sull’Autore; insieme a lui, anche Giuseppe Tornatore. In quell’occasione il premio Oscar aveva raccontato il suo storico rapporto con il regista. “La migliore offerta – ha detto – è stato un punto di rottura con le musiche del passato e un punto di inizio per le nuove esperienze. Non ho scritto una partitura, ho preparato dei frammenti, tagliando tutti gli inizi. Chi interpretava questi frammenti non sapeva ciò che facevano gli altri. Poi, Tornatore ha disposto questi frammenti musicali nel film come lui decideva e come io gli consigliavo. Una cosa, credo, del tutto nuova per il cinema”.