Le Segreterie territoriali di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL e UILCEM UIL, denunciano il rischio creatosi nelle aziende del settore delle energie rinnovabili dopo la scelta del governo di sospendere gli incentivi per la produzione di energia da fonte rinnovabile. “Tale scelta – fanno sapere i sindacati in una nota – rischia di penalizzare fortemente il progetto industriale in corso nato come reindustrializzazione del sito chimico dismesso di Nera Montoro”, che nel frattempo spiegano “stava producendo i primi risultati sul piano dello sviluppo e dell’occupazione, nonché di altre aziende presenti sul territorio e dell’indotto ad esse collegato, che ad oggi inglobano circa 500/600 posti di lavoro”. Dopo lo sciopero nazionale del settore, indetto da CGIL CISL e UIL, nella giornata di ieri (20 aprile) e dopo le manifestazioni dei lavoratori, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico e di fronte al Parlamento, che hanno visto la grandissima partecipazione dei lavoratori delle aziende ternane, il Ministro Romani, sottolinea no i sindacati “incassato anche il dissenso generalizzato delle regioni, ha deciso di riaggiornare l’approvazione del decreto dopo un ulteriore approfondimento tecnico nella prossima settimana”. “Crediamo assolutamente necessario – prosegue la nota -, a questo punto il coinvolgimento di tutte le Istituzioni, per dare forza alle modifiche che rilancino l’impegno del governo italiano, in un settore determinante per il futuro sviluppo del nostro paese e per il nostro territorio”. A sostegno della discussione in atto, i lavoratori terranno un sit-in di fronte al palazzo della Prefettura a Terni, il giorno 26 aprile alle ore 10.