Si chiama “Energia Montebibico” il progetto che prevede l’installazione di 8 pale eoliche nel territorio comunale di Spoleto, al confine con la Valserra. Coinvolgendo però anche Ferentillo per quanto riguarda l’impianto di accumulo e la stazione elettrica di trasformazione.
A presentare l’istanza al ministero dell’Ambiente – che ha aperto la partecipazione ai cittadini dal 1° luglio per 30 giorni, pubblicando tutti gli atti su internet – per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale è la società Fred. Olsen Renewables Italy srl di Roma. Già in passato, una ventina di anni fa ormai, la stessa area era finita al centro di un altro progetto (proposto da un’altra società) che prevedeva però il posizionamento di ben 27 pale eoliche nella zona del monte Acetella. Nonostante un ricorso al Tar favorevole ai proponenti, non se ne era più fatto nulla. Ora, però, come detto, la zona è interessata da un’altra iniziativa, molto più contenuta.
“Il progetto – si legge nell’avviso pubblico – prevede l’installazione di 8 aerogeneratori (le pale eoliche, ndr), modello tipo Vestas V162-6,2, della potenza unitaria di 6,2 MW per una potenza totale di 49,6 MW. A questi si aggiunge un sistema di accumulo di energia elettrica di capacità pari a 15,0 MW e le opere di connessione alla nuova Stazione Elettrica (SE) di trasformazione della RTN a 380/132 kV e relativi raccordi aerei 380 kV da inserire ad entra – esce sulla linea Tuscania – Villavalle – Villanova”.
“Energia Montebibico” prevede l’interessamento del comune di Spoleto per la localizzazione delle pale eoliche con i relativi tratti di elettrodotto interrato di collegamento elettrico, la cabina di raccolta, il primo tratto dell’elettrodotto interrato di evacuazione in media tensione e gli interventi di adeguamento stradale lungo il tracciato viario per l’accesso al sito, e il comune di Ferentillo in provincia di Terni per ciò che concerne la restante parte del cavidotto di evacuazione in media tensione, l’Impianto di accumulo, la Stazione Utente di trasformazione, la Stazione Elettrica di trasformazione e il relativo elettrodotto interrato in alta tensione.
Sempre nell’avviso pubblico – che fa parte di ben 193 documenti pubblicati nel sito del ministero dell’Ambiente – si evidenzia che i possibili principali impatti ambientali derivanti dalla costruzione e dall’esercizio del progetto sono:
Al termine della vita utile, – viene precisato – l’impianto sarà smantellato a cura del proponente per un ripristino dei luoghi alle condizioni ante operam.
Viene poi fatto notare come l’area in cui insisteranno le pale eoliche del progetto “Energia Montebibico”, qualora venisse approvato e concludesse positivamente il suo iter, è vicina ad alcuni siti di particolare interesse naturale.
“Il progetto – viene infatti spiegato – interessa parzialmente con alcune opere di connessione alla RTN le seguenti aree afferenti alla Rete Natura 2000:
All’interno dell’area vasta inoltre sono presenti le seguenti aree afferenti alla Rete Natura 2000, sebbene nessuna opera di progetto ricada neppure parzialmente all’interno di questi siti:
La documentazione è disponibile per la pubblica consultazione sul Portale delle Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con la possibilità di presentare osservazioni entro fine luglio. E il progetto sta già facendo discutere.