Carlo Vantaggioli
Il fatto: nevica a Spoleto da poco dopo le 4 della mattina. Alle 7 le strade periferiche della città (San Martino in Trignano-San Filippo-San Silvestro solo per fare un esempio…) erano percorribili con difficoltà (e comunque solo con pneumatici da neve o catene) a causa di chiazze di ghiaccio sottostante al nuovo manto nevoso di circa 3 centimetri. La stessa situazione si è verificata anche dalle altre direttrici periferiche che conducono alla città. Inevitabili i rallentamenti, il formarsi di colonne di auto soprattutto dietro ai mezzi pubblici che procedevano con cautela. Il tutto, come ormai noto, perché questa mattina a Spoleto, era prevista l’apertura delle scuole e di tutti gli uffici, una normale giornata di lavoro insomma, che ha riversato in strada il solito traffico intenso delle prime ore. Salvo complicazioni la stessa tiritera si ripeterà verso le 13 per il rientro a casa degli studenti e per la pausa pranzo di chi lavora.
Si dice sempre che in Italia ci sono circa 60 milioni di allenatori della nazionale di calcio. Ed anche per le precipitazioni nevose ed il meteo in generale siamo più o meno una sessantina di milioni di maghi Otelma del pronostico, non appena vediamo all’orizzonte un chè di cirri, cirrocumuli e cirrostrati.
Ma a Spoleto no. Qui in terra di santi e peccatori (da non confondere con il locale pubblico, anche se…), c’è una nutrita schiera di scienziati termonucleari che, nel riscaldare i reattori per l’arricchimento dell’uranio (dicono siano nascosti verso Le Picciche), forse contagiati, o contaminati non si sa, dal benefico vapore, partoriscono sussiegose affermazioni del tipo “Stiamo valutando…la situazione resta critica ma non preoccupante”.
Che se non si trattasse di tecnici ed amministratori da cui dipende anche un po’ della nostra vita, uno può anche pensare di stare davanti a degli straordinari scrittori di satira alla Flaiano (La situazione è grave ma non seria…), bravissimi nel rendere le cose molto “frou frou”.
La giornata di ieri è stata un susseguirsi di convulse consultazioni tra le istituzioni regionali sulle imminenti precipitazioni nevose, una per tutte quella con la governatrice Marini al Centro di Protezione Civile di Foligno, nelle quali è sempre emersa la necessità di adottare tutte le precauzioni necessarie per “prevenire” possibili disagi e rendere invece possibili senza intoppi gli aiuti a chi realmente ne avesse necessità. La maggior parte delle città umbre (tranne Perugia, Cascia, Norcia, in parte Foligno ed appunto Spoleto) hanno seguito queste indicazioni e, stante il fatto che ulteriori due giorni di “precauzione” non avrebbero complicato nulla a nessuno ne fatto rischiare agli studenti un pernicioso ritardo evolutivo, rimane un mistero glorioso come mai i nostri “vaporizzati” scienziati termonucleari non abbiano preso la decisione di chiudere subito la baracca per oggi e domani, senza tanti smanettamenti sulla manopola del reattore.
Inevitabili le ipotesi al vaglio del Mossad: sarà stato il calcolo in millimetri della neve che li ha messi fuori pista? O piuttosto c’entra l’arrivo di “Blizzard”? Pare infatti che in qualche ufficio comunale sia partito l’ordine di preparare qualche pastarella ed un goccetto di spumante per accogliere l’ospite americano, dopo la magra figura fatta con il signor “Burian”, che siccome era russo, non se lo è filato nessuno anche per paura di essere additati come “i soliti comunisti”. E così per fare bella figura si fa trovare tutta la città al lavoro, operosa e frenetica, ebbra di velocità mentre cade la neve, futurista persino.
Eppoi dicono che gli scienziati termonucleari dovrebbero occuparsi solo di barre di combustibile, miscredenti! A Spoleto le “capocce pesanti” hanno deciso di occuparsi anche di politica e di amministrazione e così il problema è risolto, anzi “svampato signò…”, come direbbe il povero Ariel.
E’ proprio vero, la situazione politica è seria, ma non grave!
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