La massiccia presenza di piccioni nel centro storico di Città di Castello, ormai da tempo, non passa certo inosservata, tanto che l’argomento è stato oggetto di discussione anche nell’ultimo Consiglio comunale.
A portare all’attenzione dell’assise l’argomento è stato Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica), che ha presentato un’interrogazione sulla necessità di garantire il decoro e l’igiene urbana contrastando proprio l’abbondanza di piccioni.
“Quali interventi ha posto in essere il Comune negli ultimi anni per contrastare la proliferazione dei colombi urbani?”, ha chiesto il rappresentante del Centrodestra, che ha aggiunto: “Su quali ulteriori azioni i frequentatori e commercianti del centro potranno contare, nell’immediato futuro, per risolvere questa problematica di alta emergenza estetica, igienica e sanitaria? Il guano è infatti dannoso per bambini, adulti e animali domestici, oltre che per il decoro e l’igiene. Capisco che non si possa sparare, però qualche soluzione va trovata”.
Nella replica in aula l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli ha richiamato l’ordinanza del 29 luglio scorso con cui era stato espressamente “vietato dar da mangiare ai piccioni” con le misure idonee al loro contenimento in ambito urbano. “Un’ordinanza – ha chiarito – rappresenta già una misura straordinaria rispetto alle disposizioni dettate nelle norme integrative al Regolamento d’igiene del Comune, che trattano l’argomento della proliferazione di volatili e stabiliscono, oltre al divieto di alimentazione dei piccioni, che i cittadini proprietari di edifici siano tenuti ad evitare, con loro interventi, lo stazionamento dei colombi ed il loro insediamento su travi, davanzali, cornicioni”.
“Quando si sono verificati episodi specifici – ha aggiunto l’assessore – si è comunque intervenuti insieme all’Usl Umbria 1 con ordinanze a carattere igienico sanitario al fine di porre fine a problematiche in ambito privato. L’amministrazione ha avviato una valutazione finalizzata all’adozione di interventi più incisivi”, ha garantito Mariangeli, che ha spiegato come “per motivi normativi non sia possibile effettuare subito catture con nessun metodo, senza prima avere stabilito con una stima numerica il numero dei volatili della colonia presente sul territorio comunale, come indicano numerosi lavori scientifici e afferma anche l’ISPRA. Solo dopo potremo adottare
“Gli uffici competenti – ha concluso l’assessore – stanno predisponendo questa attività di censimento, necessaria per comprendere quali strumenti adottare per il contenimento dei piccioni. E’ nostra intenzione ridurne la presenza”. Il consigliere Lignani Marchesani ha preso di nuovo la parola per dirsi fiducioso nell’operato dell’amministrazione comunale e chiedere di essere informato sui risultati del censimento: “Sono d’accordo che i privati debbano fare la propria parte, ma mi creda, per esperienza personale le posso dire che non è facile quando si radunano tantissimi piccioni”.