“Leggiamo in queste ore la determina – dichiara la capogruppo di Uniti Per Terni Paola Pincardini – che proroga per il mese di aprile, per oltre 32mila euro su un totale complessivo di circa 400 mila euro l’anno, gli stipendi per sindaco e assessori. Riteniamo che in questa fase sia una assegnazione di risorse quantomeno indelicata che non tiene conto della grande emergenza che la nostra città, il Paese intero stanno vivendo”.
“Riteniamo piuttosto – continua il capogruppo – che tutti gli amministratori che percepiscono una indennità fissa, presidente del consiglio comunale compreso, debbano dare un contributo serio e concreto alla emergenza in corso. Chiediamo che tutte le indennità – che variano per gli amministratori da 1639 euro alle 4 mila del vicesindaco alle 5 mila e 466 del sindaco – siano devolute alle raccolte di fondi in atto per acquistare materiale di protezione per gli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia. La nostra richiesta è supportata anche dal fatto che ci sono funzioni, come quella della presidenza del consiglio comunale, o assessorati, che da settimane sono sostanzialmente inattivi perché la loro funzione è stata sospesa dalla emergenza in corso.
Facciamo presente che in Umbria e in Italia tanti amministratori, di qualunque colore politico, hanno avvertito l’esigenza di dare un contributo reale alla emergenza in corso. Citiamo i casi di Narni, Bastia Umbra, Torgiano, ma anche di alcuni comuni della Toscana e della Romagna. E a proposito di amministrazioni comunali facciamo di nuovo presente che a fronte della emergenza economica che accompagna quella sanitaria i sindaci di Todi e di Foligno hanno recepito proposte analoghe a quelle che abbiamo avanzato noi di Uniti per Terni: la sospensione delle tasse, delle tariffe, delle imposte locali. Rammentiamo al sindaco e alla sua giunta che a Terni ci sono migliaia di famiglie che – per la chiusura delle attività commerciali, degli esercizi pubblici, della sospensione della attività delle partite Iva – hanno seri e conclamati problemi per andare a fare la spesa”.