Da Palazzo Candiotti a Palazzo Comunale, la vicenda delle elezioni quintanare continua a tener banco lasciando la città col fiato sospeso, ed ora rischia di trasformarsi in un caso politico.
A rompere gli indugi e a prendere posizione per primo è Massimiliano Romagnoli del gruppo di opposizione ‘Amoni Sindaco’ secondo il quale “è innegabile che la Quintana, negli ultimi anni, sia cresciuta molto da tutti i punti di vista, tanto da arrivare alla candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Simili risultati- rileva Romagnoli – sono frutto del lavoro di tutti i quintanari, nessuno escluso, sia dei rionali, che dell’Ente Giostra e del suo presidente Domenico Metelli”.
Premessa che porta ad un altro ragionamento, nel merito della questione.
“Proprio per tali ragioni – prosegue l’esponente di opposizione – non si comprende a cosa sia dovuta una simile frattura fra i dieci rioni e, ancor meno, comprendiamo perché si chieda ad un presidente uscente, che ha fatto bene, di non candidarsi a continuare nel suo lavoro. La democrazia vuole che tutti possano candidarsi alle cariche elettive,, e che tutti gli aventi diritto al voto esprimano, liberamente e senza condizionamenti, il proprio giudizio dando fiducia ad un candidato o ad un altro. Per questo, mi auguro che la Quintana ritrovi la sua unità – incalza il capogruppo Romagnoli – magari con un candidato unico, ma se ciò non sarà possibile, che vada alle elezioni e scelga il suo presidente ed i suoi magistrati, scongiurando il ventilato intervento del Comune finalizzato a governare l’Ente in caso di mancata elezione dei vertici. Ciò – conclude senza mezzi termini – rappresenterebbe un fallimento di tutta la città di Foligno e non farebbe certo bene alla Quintana”.