Elezioni, la quiete dopo la tempesta | Le ultime ore di campagna elettorale - Tuttoggi.info

Elezioni, la quiete dopo la tempesta | Le ultime ore di campagna elettorale

Massimo Sbardella

Elezioni, la quiete dopo la tempesta | Le ultime ore di campagna elettorale

Dal cilindro escono bollicine, botti, Costituzioni, Vangeli e... ministri
Ven, 02/03/2018 - 14:00

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Ci siamo. Siamo ormai prossimi alla maratona elettorale di Enrico Mentana. Perchè domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, si potrà votare per eleggere il nuovo Parlamento. E da quanto si è visto in questo mese di campagna elettorale “ufficiale”, da qui a domenica andate a fare scorta di popcorn ed aggiustate i cuscini del divano per stare più comodi.

Ognuno per la sua democratica strada

“Scegli la squadra” è uno degli slogan scelti dal Pd per convincere gli elettori indecisi. In Umbria, quel gioco corale alla Sarri non è che si sia visto molto. Con il segretario sceso in prima persona nell’arena, ci ha pensato la presidente Marini ad accompagnare ad uno ad uno i dem alla guerra. Compreso il soldato Bocci, che a Norcia, per non sbagliare, ha voluto anche l’altra presidente (dell’Assemblea regionale), Donatella Porzi. Per riequilibrare la presenza di due donne, nella locandina il nome di Bocci è stato messo due volte. “Scritto con un carattere il doppio di quello usato per la Marini”, ha evidenziato qualcuno.

L’altra condottiera è la giovane Anna Ascani. Lei sarebbe della truppa, anche se ha il biglietto per Roma già timbrato. Non se la prenda l’amico Delrio, ma la Ascani al treno preferisce comunque la sua 500 gialla, dalla quale parla in diretta al popolo di Facebook, incurante della strada ghiacciata.

Non deve affannarsi troppo neanche il quasi concittadino Giulietti. Giovedì mattina, insieme a Leonelli, è comparso in conferenza stampa col segretrio dem di Perugia, Polinori, quello che avrebbe voluto candidati nel capoluogo Bocci e Cardinali. Leonelli chiude venerdì la sua campagna all’ex Ellesse, simbolo dell’operosità perugina, ma anche delle ex aree industriali da riqualificare. Forse, finalmente, comparirà anche qualche amministratore del territorio. A Terni, dove Paparelli cerca di salvare il salvabile, a sostegno di Damiano e Mignozzetti arriva il ministro Calenda (Sala Arpa), con in dote i fondi governativi dell’Area complessa di crisi.

Niente manifestazione unitaria dei candidati dei listini, come avrebbe voluto il segretario nazionale; niente piazza, complice il vento siberiano, che spazza via ogni imbarazzo. E meno male che i candidati in Umbria Renzi li aveva scelti (quasi) tutti tra i suoi fedelissimi.

Il compagno Monni fa chiarezza

L’aiuto maggiore a Leonelli sta arrivando da Massimo Monni, che dopo l’azzardato (limitiamoci a questo aggettivo…) paragone del leghista Fiorini tra la Germania nazista e quella targata Merkel, ribadisce i motivi che lo hanno spinto a prendere le distanze dall’attuale centrodestra e a sposare la causa Civica popolare. Del resto, aveva fatto “chiarezza” qualche giorno prima, di fronte all’ennesimo insulto degli ex amici azzurri, ricordando di essere rimasto sempre fedele ai suoi ideali socialisti e moderati. A scanso di equivoci, ha scelto la sala “Primo Maggio” per incontrare i suoi elettori.

Apericena con Lui

Forza Italia già da giorni sta invitando il popolo azzurro all’apericena di fine campagna elettorale, venerdì sera a Perugia (alla Dolce Vita), con Andrea Romizi. Ah, ci saranno anche tutti i candidati dei listini di Camera e Senato, compresa la coordinatrice regionale Catia Polidori. Per il brindisi, pare sia stata ordinata solo acqua: ci penserà Lui a trasformarla poi in vino.

Dall’altra parte dell’Umbria, si muove con sicurezza un Raffaele Nevi in versione già governativa, al punto da presentare il proprio programma tanto agli industriali quanto ai sindacati. A galvanizzare il Nevi ministeriale, la prospettiva di Tajani premier in caso di affermazione del centrodestra e supremazia azzurra. E non a caso il presidente dell’Europarlamento ha scelto di parlare agli imprenditori ternani.

Apericena con loro

Gli elettori di comprovata fede di centrodestra, ma ancora indecisi su quale partito premiare, possono confrontare il brindisi di Romizi con quello dei Fratelli d’Italia Zaffini-Prisco, in contemporanea, in via Pellas. Gemelli, più che Fratelli, vista anche la soluzione che ha consentito ad entrambi di essere della partita anche nelle sfide uninominali.

Il pensierino di Salvini

Matteo Salvini ancora in Umbria, “dove vogliamo essere il primo partito”, giura sul Vangelo. E quando gli si chiede se ha intenzione di stabilirsi in Umbria, risponde con un sorrisetto: “Ci sto facendo un pensierino…”. In effetti, sembra che abbia già effettuato una ricognizione presso un’agenzia immobiliare. Che lo ha definito un cliente di poche pretese, però difficilissime da accontentare: il leader della Lega cerca infatti una casa distante almeno 10mila km dalla moschea più vicina, in un qualsiasi comune dove la popolazione immigrata non superi la percentuale dello 0,0000001%.

Ancora più a destra

Una casa a Perugia, per Forza Nuova, l’ha trovata il leader nazionale Roberto Fiore. “Non conoscevo la vostra storia della Resistenza” ha replicato quando gli è stato fatto notare che la sede di Fn si trova proprio in uno dei luoghi simbolo dell’antifascismo cittadino. E comunque: “Abbiamo il diritto di aprire ovunque le nostre sedi”, ha detto, spiegando i motivi per cui il partito fa sempre più presa nelle periferie degradate. Sarà per questo che a Perugia la sede è stata scelta a ridosso del centro storico… Intanto, dal quartiere operaio di Corso Cavour, tuoneggiavano bombe carta.

E se Fiore ha sfidato gli antifascisti perugini, CasaPound sfida le regole elettorali: cena sabato, “nel giorno del silenzio elettorale”, per sostenere “i ragazzi aggrediti per rissa che devono affrontare un processo”.

Aperitivo col ministro in giallo

Per evitare l’ingolfamento del venerdì “santo”, le candidate cinquestelle Francesca Tizi e Paola Giannetakis l’aperitivo con i simpatizzanti a Perugia lo hanno anticipato di due giorni, dopo una visita in Alto Tevere per applaudire Di Battista (il non-candidato più celebre di questa campagna elettorale dopo Berlusconi) ed una passeggiata a quattro zampe al percorso verde a caccia del voto animalista.

Per la criminologa Giannetakis è arrivata anche l’investitura di Di Maio: sarà ministro degli Interni in caso di trionfo pentastellato. Sarà per questo che la parola d’ordine più gettonata è ora “sicurezza”. Intanto, la criminologa si ritrova al centro di un giallo: come c’era finito il suo nome tra quelli degli intelluttuali che firmarono l’appello per il sì al referendum per la riforma costituzionale Renzi-Boschi?

E che cachemire!

Il capolista di Liberi e Uguali per il Senato, Andrea Maestri, chiuderà venerdì la campagna elettorale a Perugia da Umbrò e non al campo volo di S. Egidio, come qualcuno aveva pensato. Maestri attacca il Governo, paragonato alla Dc per le mancette pre elettorali.

Sempre Arci (ma la Polisportiva della “sua” Case Nuove) giovedì sera per Andrea Mazzoni, che nel pomeriggio di venerdì distribuirà manifesti fuori dai cancelli dell’azienda Cucinelli a Solomeo. Un segnale, nell’azienda dove il sindacato non entra ed i lavoratori usufruiscono di un bonus di produttività a fine anno, ma non possono indossare abiti del colore che più li soddisfa.

“10 Volte” insieme

Dopo l’iniziativa nella sua Sigillo, il capolista di “10 Volte Meglio” Presciutti Cinti chiuderà venerdì pomeriggio la campagna elettorale alla Sala dei Notari di Perugia insieme agli altri due candidati umbri, Daniele Bravi e Valentina Priorelli. Per lo scatto di reni finale, il disco arancione “acchiappa giovani” è comparso su spot tv, social e vele.

Urss: Unione repubbliche socialiste spoletine

Per la chiusura della propria campagna elettorale in Umbria, dove ha riportato il simbolo con la falce e il martello, il rinato Partito comunista di Rizzo ha scelto Spoleto. Dalle 18, dopo il tramonto, il sol dell’avvenire risorgerà nella libreria Aurora.

Di Popolo in Popolo

Difesa della Costituzione tema centrale delle ultime iniziative politiche di Potere al Popolo. Giovedì a Perugia il capolista alla Camera Andrea Ferroni ha chiesto il voto di chi si sente escluso; non come candidato, ha specificato, ma “come ragazzo, precario, operatore sociale, volontario”. Venerdì la Carta fondante protagonista nella Sala Rossa (e non poteva essere altrimenti) di Palazzo Grazioli a Terni.

Da un Popolo all’altro

Quello della Famiglia si sdoppierà venerdì con una iniziativa a Perugia (ore 16 alla Sala della Vaccara) con il dirigente nazionale Fabio Torriero ed alle 21 al Centro Multimediale di Terni, nonostante a quell’ora i bambini siano già a letto.
Di bambini ha parlato “Noi con l’Italia – Udc”, che ha portato in Umbria Massimo Gandolfini, presidente del Comitato difendiamo i nostri figli.

Altri cespugli e foglie

Franco Valentini e Leonardo Ranieri Triulzi hanno anticipato di una settimana l’appello finale al voto per Valore Umano. Dopo di che, si sono concentrati nello spiegare come si mette la croce sulla scheda elettorale, nel timore di perdere qualche voto…
Tra i cespugli, non brilla per visibilità la foglia repubblicana, nonostante il colpo d’Ala verdiniano. Il capolista alla Camera Federico Salvati prova a far sapere che ci sono anche loro.

Il settimo giorno, Dio si riposò. A noi elettori, di fronte agli infaticabili candidati, è invece concesso solo un giorno di tregua, nell’atteso sabato consacrato al silenzio elettorale.


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