Non solo elezioni regionali. Sono tre i comuni, in tutta l’Umbria, che oggi (31 maggio, ndr) rinnovano la loro amministrazione: due in provincia di Terni (Calvi dell’Umbria e Giove) e uno nel perugino, ossia Valfabbrica. Anche per loro, urne aperte regolarmente alle 7 di questa mattina. Le operazioni di voto si concluderanno alle 23. Si tratta di comuni al di sotto dei 15mila abitanti, per i quali dunque non è previsto il ballottaggio.
A Calvi dell’Umbria, comune di 1.942 abitanti, alle 12, avevano votato il 22,96% degli aventi diritto. Alle 19, invece, gli ultimi dati danno un’affluenza del 59,53%. Il comune, governato per dieci anni, e dunque per due mandati consecutivi, dal sindaco Silvano Lorenzoni (Lista Civica), morto nel giugno del 2014, dovrà ora scegliere tra tre candidati: Guido Grillini, con la lista civica “Calvi Grillini Tradizione e Innovazione”, Stefano Tenneroni, per “Calvi Impegno e Partecipazione”, e Alfio Nesta, candidato sindaco per “Progetto Calvi”.
I 1.939 abitanti di Giove dovranno scegliere tra l’uscente sindaco Alvaro Parca, candidato per la lista civica di centrosinistra “Insieme per Giove”, e Maurizio Silvestrelli, alla testa della lista civica di centrodestra “Obiettivo Comune Cambiare Giove”. In base ai dati della prefettura di Terni, alle 12 avevano votato il 22,95% degli aventi diritto, mentre alle 19 le urne avevano ricevuto i voti del 56,24% degli abitanti maggiorenni del piccolo comune del ternano.
A Valfabbrica, unico comune del perugino al voto per il rinnovo del consiglio comunale, lascia, dopo il raddoppio decennale, Oriano Anastasi, per passare il testimone a due candidati commercialisti: Roberta Di Simone, in capo alla lista civica “Uniti per Valfabbrica”, che trova al suo interno esponenti del Pd e di centrodestra; e Maurizio Paparelli, candidato per la lista civica “Valfabbrica per il bene comune”, già vice sindaco dal 2004 al 2005, consigliere di minoranza dal 2005 al 2010 e capogruppo dell’opposizione dal 2010 al 2015. L’affluenza alle urne di Valfabbrica è stata record, e si attesta al 59,53% degli aventi diritto.
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