Mancano ormai pochi giorni al voto per le elezioni amministrative di Città di Castello – domenica 3 ottobre dalle 7 alle 24 e lunedì 4 ottobre dalle 7 alle 15) – quando oltre 32.000 tifernati saranno chiamati a scegliere il successore di Luciano Bacchetta e i prossimi 24 consiglieri comunali (su 338 candidati). Molti cittadini, però, a meno di due settimane dall’election day, hanno confessato di non essere ancora sicuri su come si vota…
Innanzitutto gli elettori, nella cabina del proprio seggio, si troveranno davanti ad una singola scheda con i nomi dei 4 candidati sindaco e, sotto ognuno di essi, le rispettive liste a sostegno (con a fianco gli spazi bianchi dove trascrivere il cognome del candidato consigliere preferito).
Nel dettaglio – come si può vedere nel fac-simile in foto – il primo nome in ordine di apparizione, in alto, è quello di Andrea Lignani Marchesani, appoggiato da (in ordine di apparizione sulla scheda da sinistra a destra) Forza Italia, Fratelli d’Italia e Castello Civica; a seguire, subito sotto, c’è quello di Luciana Bassini, la cui coalizione è composta da Movimento 5 Stelle, Castello Cambia, Sinistra Civica Progressista, Unione Civica Tiferno e CiviciX Città di Castello; in basso ecco Roberto Marinelli, con le liste Autonomi e Partite Iva, Lega e Marinelli Sindaco; a chiudere l’elenco, in alto a destra, Luca Secondi, appoggiato da Partito Democratico, La Sinistra, Socialisti e Civica per Secondi.
Per non rischiare di vedersi annullare la propria scheda e quindi la propria preferenza, queste sono le possibili opzioni di voto (a Città di Castello e in tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti). Vediamole nel dettaglio:
Il nuovo sindaco viene eletto direttamente al primo turno solo se ottiene il 50% dei voti più uno. Se nessuno dei candidati raggiunge questa soglia è necessario il ballottaggio (che si terrà domenica 17 e lunedì 18 ottobre) tra i due candidati che hanno raccolto più voti.
Sulla composizione del nuovo Consiglio comunale: al candidato sindaco eletto sono attribuiti almeno il 60% dei seggi (in questo caso 15 scranni su 24), ripartiti proporzionalmente alle preferenze ottenute dalle singole liste e dai candidati consiglieri più votati. Per far parte del Consiglio comunale una lista deve superare uno sbarramento del 3% dei voti.