Cinque Comuni in Umbria non hanno ancora eletto il nuovo sindaco: lo faranno domenica 9 giugno, nel turno di ballottaggio. Alle urne dovranno tornare i cittadini di Foligno, Gubbio, Bastia Umbra, Marsciano e Orvieto. I candidati sindaci hanno tempo fino a oggi per comunicare eventuali apparentamenti ufficiali, che cambierebbero le composizioni dei consigli comunali.
Il comune più grande al voto è Foligno, dove sono 44.637 gli elettori. A sfidarsi sono Stefano Zuccarini per il centrodestra e Luciano Pizzoni per il centrosinistra. In loro supporto mercoledì arriveranno il segretario nazionale della Lega Matteo Salvini (ore 16 in piazza della Repubblica) e l’ex premier Pd Paolo Gentiloni (ore 18 sempre in piazza della Repubblica).
Zuccarini (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Più in alto) parte avvantaggiato con un bottino di 13.562 preferenze (44,72%). Pizzoni (Pd, Patto per Foligno, Foligno 20|30, Foligno in comune, Foligno soprattutto) ne ha avute invece 11.606 (38,27%). La partita è comunque tutta aperta, sia perché c’è ancora una settimana di campagna elettorale che c’è da considerare l’incognita affluenza. Oltre a questo molto dipenderà da cosa faranno i pentastellati: il candidato del Movimento 5 stelle David Fantauzzi al primo turno ha conquistato 3.515 voti. Chiaro comunque che non ci sarà nessun apparentamento, ma probabilmente nemmeno un’indicazione di voto ai propri elettori.
Urne aperte anche a Gubbio, dove i 27.689 elettori dovranno scegliere tra il sindaco uscente Filippo Mario Stirati (Liberi e democratici, Scelgo Gubbio, Socialisti Civici e Popolari) 7.307 voti (39,02%) e Marzio Presciutti Cinti (Lega, Forza Italia, Gubbio Rinasce Riparte Rilancia, Fratelli d’Italia) 4.265 (22,77%).
Per il candidato del centrodestra la strada è tutta in salita, ma nulla è scontato. Ci sarà comunque da capire cosa faranno gli elettori di Orfeo Goracci (2.140 voti), Rodolfo Rughi del M5s (2.096), Filippo Farneti (1.598), Marco Cardile (Pd, 1.321).
Molto animate le elezioni amministrative a Bastia Umbra (16.888 elettori). Lo scontro è tra Paola Lungarotti (Paola Lungarotti sindaco, Fratelli d’Italia, Bastia Popolare, Forza Italia) che al primo turno ha raggiunto il 34,48%, 3.993 voti, e Lucio Raspa (Pd, Bastia per te, Impresa e sviluppo per Bastia, Alleanza civica), con il 28,17%, 3.263 preferenze.
In vista del ballottaggio, dopo settimane di polemica, il centrodestra tenta di ricompattarsi e conquistare gli elettori della leghista Catia Degli Esposti, ben 3.211. Ma gli animi sono agitati, soprattutto per l’ipotesi di un arrivo di Salvini anche a Bastia a sostenere la Lungarotti. Sulla carta quest’ultima avrebbe la vittoria in tasca, sempre che per ripicca gli elettori della Degli Esposti non sostengano invece nel segreto delle urne Raspa. A peggiorare la situazione anche gli insulti via whatsapp che hanno fatto discutere nei giorni scorsi. Secondo quanto emerge questa mattina, comunque, non ci sarà nessun apparentamento ufficiale, ma si cerca un accordo politico. Tra le compagini si starebbe trattando per due posti in Giunta, tra cui la vicesindacatura.
Da valutare c’è anche cosa faranno i 1.115 elettori (9,63%) che al primo turno hanno sostenuto Laura Servi del Movimento 5 stelle.
A Marsciano (14.304 elettori), la sfida è tra Francesca Mele (Lega, FdI, Forza Italia, Unione civica per il territorio, Futuro Marsciano) che parte avvantaggiata con il 45,19% delle preferenze (4.752 voti) e Stefano Massoli (Pd, Ri-crea-azione, +Marsciano) che parte da meno della metà dei voti (2.246 preferenze, 21,36%).
Da recuperare ci sono i voti degli elettori di Sergio Pezzanera (1.805) e Carlo Cavalletti (1.713): i giochi sono ancora aperti. Pezzanera, pur senza apparentamenti e criticando alcune scelte del centrosinistra, di fatto insieme alle sue liste invita velatamente a sostenere Massoli. “Anche se non abbiamo riscontrato le condizioni minime per una partecipazione attiva al ballottaggio, – evidenzia infatti – invitiamo tutti coloro che ci hanno dato fiducia, nel totale rispetto dell’autonomia decisionale di ciascuno, a non favorire in nessun modo le destre”.
A Orvieto (16.445 elettori) il clima è caldo. Roberta Tardani (Lega, Progetto Orvieto, FdI e FI) al primo turno ha ottenuto 5.101 preferenze, il 43,97%. Il sindaco uscente Giuseppe Germani (Pd, Siamo Orvieto, Civica e riformista) 3.701 (31,91%).
L’ago della bilancio al ballottaggio lo faranno gli elettori di Franco Raimondo Barbabella che gli hanno assegnato il 17,3% delle preferenze (2.007 voti). Quest’ultimo non ha al momento dato suggerimenti di voto, pur parlando della necessità di cambiamento, ma nelle ultime ore sembra essersi avvicinato molto a Germani.
Per sostenere la Tardani, invece, nelle ultime ore è arrivato il ministro Centinaio, mentre mercoledì è atteso il vicepremier Salvini.
(aggiornato alle 13)