Le “cento candeline” della signora Elena Fodaroni: un secolo di vita trascorso a Città di Castello, fra famiglia, lavoro e amore per la città. Un’altra tifernate si aggiunge dunque all’esclusivo e “ristretto” novero di ultracentenari locali, 16 in totale, 4 maschi e 12 femmine.
“Un patrimonio umano di cui andare orgogliosi, una ricchezza di valori e ricordi che rappresentano un vero e proprio fiore all’occhiello per tutta la comunità ed esempio per le giovani generazioni. Auguri affettuosi cara Elena” ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta, che definisce queste liete e significative ricorrenze, specie in questo momento che stiamo vivendo, “un segnale di speranza e spiccato senso di appartenenza ai valori genuini e veri di una comunità”.
Elena Fodaroni (vedova Conti), nasce a Città di Castello il 28 gennaio 1921. Dopo la morte della madre, avvenuta in giovane età, vive la sua infanzia e adolescenza in un podere a Badia di Montemaggiore con una zia, le cugine, insieme al padre Alberico, la sorella Maria e il fratello Antonio. Passa alcuni anni della giovinezza sotto le bombe della Seconda guerra mondiale.
Nel 1950 si sposa con Pietro Conti dall’unione nascono due figlie, Leontina e Maria Laura. Lavora per diversi anni come sarta per aiutare il bilancio familiare. Dedica la sua vita alla famiglia accudendo suoceri, marito e figlie. E’ una fervente cattolica, sempre pronta ad aiutare il prossimo.
Nel 1984 nasce Luca, nipote molto amato, che vive a Milano con la moglie Sara. Tra i suoi hobby preferiti, la cucina, la ricerca dei funghi e la coltivazione di un piccolo orto, mentre ora si dedica al lavoro a maglia. Da anni viene coccolata e aiutata a svolgere gli atti quotidiani della vita da Iva, che vive in casa con lei.
“Per i suoi 100 anni – precisano i familiari – non è stato possibile organizzare una festa con tutti i parenti e amici causa epidemia, ma ha avuto telefonate e messaggi da parte di tante pesrone che l’hanno resa molto felice, in attesa di festeggiare quando questo periodo così critico avrà fine”.