Assisi

Eldorato, ad Assisi si ricordano le migrazioni e l’accoglienza

In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, anche la comunità dei frati del Sacro Convento di Assisi fa sentire la sua voce sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza, aderendo al progetto artistico “Eldorato” di Giovanni de Gara.

Sulle porte della Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi sono state installate oltre 20 metri di coperte termiche: presenti alla cerimonia, oltre l’artista, anche il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, padre Marco Moroni, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.

Quello di Eldorato è un messaggio importante – ha detto Padre Gambetti – che ci fa interrogare su cosa veramente dà ricchezza. L’oro abbellisce, ma la vera ricchezza sta nella gioia che noi possiamo portare o avere nel cuore, non è legata a un metallo. La gioia vera sta in quest’oro dei poveri, dove c’è la possibilità di stringere relazioni, stringersi insieme e sperimentare la gioia“.

La pandemia – l’appello di Padre Fortunato sulla scia della lettera inviata dal Papa proprio in occasione della Giornata mondiale del migrante – non faccia dimenticare gli sfollati, una tragica condizione, spesso invisibile,quella degli sfollati. Nei loro volti si riflette quello di Gesù profugo. Non dimentichiamo gli sfollati e coloro che vivono esperienze di precarietà, abbandono, emarginazione e rifiuto: come Gesù, sono costretti a fuggire. Gli sfollati interni nel mondo sono 40-50 milioni: sono provocati da guerre, conflitti, disastri ambientali e ora anche dalla pandemia. Un’installazione che ci pone una domanda che inquieta e orienta: vogliamo prenderci cura dell’altro o girarci dall’altra parte?“.

De Gara ha dato vita al progetto nel 2018, dalle porte dell’Abbazia fiorentina di San Miniato al Monte; Eldorato è stato realizzato sulle chiese di settanta chiese cattoliche, valdesi, metodiste e luterane e di alcuni luoghi comunitari simbolici come il Maschio Angioino e il Palazzo delle Aquile (sedi del Comune di Napoli e di quello di Palermo), il carcere di Venezia e l’Aula Magna dell’Università di Bologna. Si è unita al progetto anche l’unione delle comunità islamiche d’Italia (UCOII) e da settembre saranno realizzate le porte d’oro di 5 moschee. La tappa di Assisi, realizzata in collaborazione con Indigo Art Gallery di Perugia, è la penultima. La speranza è di concludere il viaggio a Roma, sperando in una risposta da Papa Francesco.

Eldorato – spiega l’artista – è un’allusione all’Eldorado, la terra mitologica dove si trovavano oro e benessere. È spesso quello che pensano i migranti, di trovare una situazione migliore di quella da cui fuggono, e invece alla fine l’unica cosa dorata che trovano è l’oro di una coperta termica. Nella parola ‘Eldorato’ c’è un richiamo alle ebraico Elohim – Dio – per cui si può intendere ‘Dio dorato’; nella tradizione pittorica bizantina e non solo, l’oro è il colore della divinità, il colore di Dio“.