Perugia

Educazione civica, al Mariotti il voto arriva con un test

Educazione civica resta senza voto al Liceo Mariotti di Perugia. E se nel primo quadrimestre, in assenza di voti, la materia era stata valutata arbitrariamente in base alla media delle altre discipline, a fine anno scolastico gli studenti si ritrovano ancora senza voto. E questa volta non si può certo incolpare la pandemia. E allora si ricorre a un test. Farsa, per gli studenti.

Il test di educazione civica

“Nella ricerca di un voto per questa materia, che negli altri Istituti viene stabilito attraverso verifiche e interrogazioni ripetute e distribuite nel tempo – denuncia Altrascuola – si è pensato a un test, in cui si esaminano i temi di educazione civica trattati da ogni prof. Il test in questione, che decreterà l’unico voto di educazione civica che avranno gli studenti, si svolgerà in 20 minuti e durante un’ora pomeridiana, non si sa per quale motivo, spacciata come seconda ora di educazione fisica”. 

“È assurdo – proseguono i rappresentanti di Altrascuola – che una materia venga considerata solo le ultime settimane di scuola, e che per coprire una profonda lacuna si organizzi un test sommario, il cui risultato verrà direttamente riportato in pagella, per cui non si riesce a stabilire neanche un orario regolare durante la mattina, ma l’incapacità gestionale del Liceo deve ricadere a quanto pare sul tempo libero degli studenti”

Nel mirino finisce ancora una volta la dirigenza del Mariotti: “Una materia che dovrebbe formarci come cittadini dell’oggi e del domani viene organizzata male e distrattamente. E chi paga le conseguenze di questa malagestione sono sempre gli studenti e le studentesse del Liceo Mariotti, a cui non è data neanche la possibilità di recuperare un ipotetico voto insufficiente del test”.

Alle domande sul recupero di un’insufficienza al test, infatti – lamentano gli studenti – la dirigente “ha sorriso, augurandosi che la verifica andasse bene a tutti”.

“Dalla dirigenza – concludono i rappresentanti di Altrascuola – pretendiamo chiarezza, considerazione e cura del nostro percorso scolastico, che ad oggi, evidentemente, ancora mancano”.

Nei giorni scorsi sulle proteste degli studenti del Mariotti erano intervenuti anche gli esponenti del Pd Sarah Bistocchi e Tommaso Bori. Riconoscendo il diritto di manifestare in piazza, ma senza toni eccessivi, sfociati in alcuni casi alle minacce.