L’interruzione dell’importante arteria stradale E45, nel tratto interessato dal viadotto Puleto nel Comune di Pieve Santo Stefano (AR), ha fin da subito provocato ingenti danni alle economie di un vasto territorio che coinvolge la Valtiberina, il Casentino e la provincia di Forlì/Cesena. Per questo, Toscana ed Emilia Romagna hanno decretato lo stato di crisi regionale e hanno chiesto, fin da subito, l’intervento del Governo attraverso la dichiarazione di “stato di emergenza nazionale“.
Il territorio, privo di valide alternative di collegamento, in attesa di un’auspicabile dissequestro e sblocco parziale della E45, vede emergere forti penalizzazioni per aziende e imprese locali, con una evidente riduzione della produzione, l’impossibilità di assolvere alle commesse, notevoli difficoltà per studenti e lavoratori pendolari e con segnali negativi preoccupanti anche nel settore del turismo. Un tessuto socio-economico, insomma, che rischia la paralisi e che si avvia a subire un danno sociale di importanti proporzioni qualora dovesse procrastinarsi il blocco.
I sindaci Alessandro Polcri (Anghiari), Alberto Santucci (Badia Tedalda), Claudio Baroni (Caprese Michelangelo), Alfredo Romanelli (Monterchi), Albano Bragagni (Pieve Santo Stefano), Mauro Cornioli (Sansepolcro) e Marco Renzi (Sestino) hanno dunque dichiarato pieno appoggio alla richiesta congiunta di “stato di emergenza nazionale” promossa da Enrico Rossi e Stefano Bonaccini, rispettivamente presidente della Regione Toscana e della Regione Emilia Romagna: un’iniziativa fondamentale e complementare all’incontro con il Ministro Toninelli di martedì scorso, che a sua volta ha dimostrato attenzione e valide aperture nei confronti delle richieste dei partecipanti, giunti a Roma in rappresentanza degli enti locali e delle Regioni.
“Occorrono interventi tempestivi, mirati e concreti da parte del Governo, – hanno dichiarato i sindaci – con risorse e azioni di sostegno al sistema socio-economico e alle famiglie dei territori coinvolti”.