Carlo Ceraso
Restano gravissime, anche se stazionarie, le condizioni della piccola di Castel Ritaldi affetta da epatite e ricoverata da ieri l’altro al Bambin Gesù di Roma. Maria (nome di fantasia, n.d.r.), 3 anni, si trova da due giorni al Padiglione Giovanni Paolo II, presso il reparto di terapia intensiva. Al suo fianco ci sono i genitori, ancora sconvolti per le sorti della loro figlioletta. Lo stesso nosocomio, contattato da TO®, ha fatto sapere che le condizioni della piccola sono critiche e che la prognosi resta riservata. La malattia ha infatti compromesso le funzioni di fegato e reni.
I pediatri di Spoleto che hanno avuto in cura la piccola prima del trasferimento al più attrezzato ospedale capitolino, restano in contatto con i colleghi di Roma. “Non posso aggiungere molto di più – dice al telefonino il direttore sanitario, Luca Sapori -, si tratta di una epatite acuta anche se ci risulta che il primo test effettuato al Bambin Gesù non avrebbe confermato l’origine di tipo “A””.
I medici sono al lavoro per cercare di individuare l’origine dell’epatite che ha compromesso le funzioni metaboliche della piccina, a cominciare da fegato e reni. Il dottor Sapori tiene comunque a precisare che non si tratta in alcun modo di un caso di batterio di E.coli: una precisazione doverosa, visto che nelle ultime ore a Castel Ritaldi qualche genitore aveva ipotizzato che la causa della malattia potesse essere legata al batterio che proprio in questi giorni sta tenendo con il fiato sospeso mezza Europa. “Si tratta di una epatite – assicura il dottor Sapori -, in forma acuta e per cui grave, ma è una epatite”.
Intanto presso il Centro di salute del piccolo comune proseguono le vaccinazioni per l’epatite A (iniziate nella giornata di ieri) come disposto a titolo precauzionale dal servizio di prevenzione della Asl3 il cui personale ha incontrato martedì scorso i genitori di tutti i bambini della scuola materna (e non l’asilo nido, come sembrava in un primo momento) dove è iscritta la piccola.
© Riproduzione riservata