Categorie: Cronaca Spoleto

E' di Massimiliano Mirabella il cadavere trovato sui Monti Martani da un cacciatore

Jac. Bru.

Quelli che fino a qualche giorno fa erano solo terribili sospetti, ora sono diventate amare certezze. Il cadavere rinvenuto il 24 novembre scorso sui Monti Martani da un cacciatore è proprio quello di Massimiliano Mirabella, sulle cui sorti ci si interrogava sin dal 25 agosto, giorno in cui si allontanò dalla sua abitazione di Morcicchia – frazione del Comune di Giano dell’Umbria – dicendo ai genitori che sarebbe andato a Spoleto e rincasato entro sera.

Purtroppo però, il 46enne non fece più ritorno a casa. La notizia sconvolse i suoi compaesani e trovò ampio spazio sulle pagine di cronaca, prima locale e poi nazionale. Ogni tentativo di ritrovarlo risultò inutile, anche se i genitori e tutta la comunità di Giano non hanno mai perso la speranza, come testimoniano la fiaccolata a lui dedicata il 5 ottobre a Spoleto con partenza da piazza Garibaldi e lo spazio che la sua storia ebbe all’interno della nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”.

Ma la speranza di riportarlo a casa vivo e in buone condizioni di salute si faceva ogni giorno più flebile. Anche perché Massimiliano, quando decise di allontanarsi, non portò con sé le medicine che era costretto ad assumere a determinate ore del giorno. Ecco perché quando fu ritrovato quel cadavere, per altro a pochi chilometri da casa sua, inevitabilmente il pensiero di molti corse verso il 46enne, anche se le mutilazioni causate dagli animali selvatici e l’avanzato stato di decomposizione in cui si presentava il corpo resero impossibile un’identificazione immediata, concedendo ai familiari ancora un lumicino di speranza a cui aggrapparsi.

La triste realtà è emersa con certezza solo pochi giorni fa, quando l’equipe medica incaricata di effettuare i necessari esami autoptici sul corpo ha reso noti i risultati del test del DNA. Quel corpo straziato da animali selvatici e intemperie è proprio di Massimiliano. A questo punto si attende solo che la procura della Repubblica di Spoleto dissequestri la salma per permettere ai genitori di dare a loro figlio una degna sepoltura.

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